"Evidentemente i Soci retail, che posseggono oltre il 60,7% del capitale azionario del Mps e che hanno visto il loro investimento pressoché totalmente eroso, non possono esprimere la loro voce"
SIENA. Per il quinto anno consecutivo, anche nel 2024, non sarà consentita né la partecipazione in presenza, né in collegamento da remoto, dei piccoli azionisti, all’assemblea dei Soci BMPS per l’approvazione del bilancio e degli altri punti all’ordine del giorno. La Banca infatti ha deciso di avvalersi della legge 215/23, che estende l’applicabilità delle norme straordinarie dovute all’emergenza COVID, sullo svolgimento delle assemblee ordinarie di società ed enti entro il 30 aprile 2024. Si tratta di una scelta non seguita dalla maggioranza delle banche italiane, che da tempo hanno optato per le modalità ordinarie, consentendo in questo modo la partecipazione di tutti gli azionisti. Evidentemente i Soci retail, che posseggono oltre il 60,7% del capitale azionario del Monte dei Paschi e che hanno visto il loro investimento pressoché totalmente eroso da una serie di aumenti di capitale e di accorpamenti di quote azionarie, non possono esprimere la loro voce, dopo gli enormi sacrifici e danni subiti nel corso degli ultimi 15 anni.
Tuttavia, nonostante tutti gli ostacoli frapposti, oltre a sentenze della Magistratura, a nostro avviso discutibili, continua l’impegno dell’Associazione Buongoverno per la ricerca delle responsabilità di chi ha compiuto danni irreparabili al Monte dei Paschi di Siena e alle decine di migliaia di azionisti e di possessori di obbligazioni. Quindi, come di consueto, abbiamo presentato quesiti per approfondire e chiarire aspetti a nostro avviso significativi e che ci lasciano perplessi.
Ci stupisce invece l’atteggiamento di chi, ormai fuori tempo massimo, invoca la salvaguardia della Banca e lamenta l’assenza ed il silenzio delle istituzioni a tutela del Monte. Nessuna di queste voci si è fatta sentire in occasione dell’acquisto di Banca Antonveneta, mentre sarebbe stato quello uno dei momenti per battersi in Assemblea e rispondere negativamente alla sottoscrizione dell’aumento di capitale richiesto da Mussari o, meglio ancora, non dare il consenso all’acquisizione di BAV.
L’onestà intellettuale si vede in questi momenti, in cui si deve combattere per il bene della comunità e non quando ormai certe scelte sono state intraprese da anni, solo per avere visibilità.
Il Buongoverno ha sempre espresso la volontà di salvaguardare MPS ed il suo legame con il territorio e ci chiediamo dove fossero questi intrepidi difensori di MPS quando era il momento di prendere seriamente posizione.