Martinelli, ex dg Miur, legge le cause: corsi obsoleti e pochi servizi per gli studenti
SIENA. Il Ministero dell’Università e della Ricerca ha pubblicato le tabelle degli studenti immatricolati per l’anno accademico 2023/2024, alla data del 24 marzo u.s.. A livello nazionale gli studenti che intendono proseguire gli studi nelle aule universitarie o con gli atenei telematici sono sostanzialmente stabili nell’ultimo triennio. Quest’anno i giovani immatricolati sono 323.715 (141.997 maschi e 181.718 femmine), ovvero circa 600 in più dello scorso anno e più di 10.000 rispetto all’annata 2021/2022. All’Università di Siena risultano immatricolati 2.208 studenti, 57 in meno rispetto all’annata precedente.
Il segno negativo è aggravato dagli esiti tutti positivi registrati dagli atenei che operano nei territori confinanti con la provincia senese. Gli immatricolati di Firenze sono 10.516 (+297). Pisa ha raggiunto la cifra di 7.035 unità (+184) e si conferma grande ateneo. A Perugia i nuovi arrivati sono 6.042 (+81) e perfino l’Università della Tuscia ha incrementato di venti studenti il proprio patrimonio studentesco con 1.505 nuovi arrivi.
Il calo demografico, l’apertura di nuove sedi universitarie e il lento ma costante sviluppo delle università telematiche, fanno prevedere in futuro molte difficoltà a mantenere le posizioni anche a storici atenei come quello senese. Sono previste nel centro-sud d’Italia riduzioni medie di studenti dal 16 al 30 per cento.
L’attrattività di ogni “studio” dipende da due strutturali fattori: la qualità dell’offerta formativa e il supporto dei servizi agli studenti. Pertanto a Siena per battere la concorrenza l’autonomia accademica dovrà cimentarsi, senza ulteriori indugi, a rivisitare e aggiornare i corsi, finora aumentati in presenza dello stesso numero di docenti. Le altre istituzioni dovranno garantire efficaci servizi per gli studenti. Finora su questo terreno la politica, che in passato aveva dato buoni risultati ha fallito, come dimostra la riduzione dei servizi di mensa e dei posti letto negli studentati. La Regione latita con l’Azienda regionale per il diritto allo studio. Comune e Provincia fanno accordi per costruire nuove aule per le secondarie in tempi di forte calo demografico e non annunciano urgenti e tempestivi programmi per favorire i servizi universitari. Attenzione perché il futuro è dietro l’angolo e non attende la fine delle liti tra galli come ai tempi descritti dal Manzoni. I numeri sopra riportati sono un bel campanello di allarme per chi sa leggere la realtà.
Enzo Martinelli, direttore generale MIUR a riposo e già consigliere comunale a Siena