L'associazione organizzerà un convegno entro l'estate
SIENA. L’Osservatorio Civico Senese volge la sua attenzione sulla necessità di fare luce sulle recenti e ormai tristemente note vicende che hanno coinvolto il Monte dei Paschi e la Fondazione.
E’ con enorme rammarico che oggi si può constatare come la Banca più antica nel Mondo abbia perduto irrimediabilmentein pochi anni patrimonio accumulato in 5 secoli di storia, come ci ricorda impietosamente Der Spiegel – testata giornalistica grandemente apprezzata dalla sinistra tedesca – in un recento servizio, pubblicato all’indomani del Palio di Luglio, che intitola “Das Fiasko von Siena” e che non ha bisogno di traduzione.
Tutto questo è stato dovuto ad una scellerata politica di stampo clientelare e autoreferenziale – complice il pigro laissez faire dei Cittadini -, che ha condotto la Banca e la Fondazione a un tracollo senza precedenti storici, sopraffatta da una mole di debiti contratti da amministratori eterodiretti e non curanti minimamente delle conseguenze delle scelte che stavano assumendo.
Oggi tutti i partiti chiedono la riforma dello Statuto della Fondazione, guardandosi bene tuttavia dal dire quali siano le parti che si devono riformareperchè e come riformarle. Il motivo è semplice: chi è tragicamente responsabile del tracollo e dell’impoverimento di un intero territorio pensa di potersela cavare spostando l’attenzione pubblica dagli autori dei misfatti alle regole e agli ordinamenti; insomma,così facendo tutta la colpa viene da loro attribuita allo Satuto e quindi, secondo loro basta cambiarlo: così niente responsabilità nè ai Nominati nè ai Nominanti.
In realtà, un’attenta lettura e analisi dello Statuto porta inevitabilmente ad accorgersi che esso contiene obblighi, finalità e indicazioni fondamentali e precise che, semplicemente, non sono state osservate e che, quindi, esso è tutt’altro che da buttare, ma deve essere soltanto fortemente modificato.
La soluzione, però, non può consistere in una riduzione della quota di nominati oggi assegnataa Comune e al Provincia-come sostiene Cesare Peruzzi nel suo articolo sul Sole 24 Ore – perchè la perdita di peso della Comunità Cittadina e Provinciale in Deputazione, sarebbe solo un ulteriore impoverimento – da scippo -, per passare poi il controllo a chissà chi.
La debolezza delle Statuto sta infatti non tanto nel numero dei nominati, ma nel fatto che il potere di nomina risiede nelle mani del Sindaco e del Presidente della Provincia di Siena e le recenti vicende gridano a gran voce quanti guasti siano stati fatti per questo motivo!
Pertanto, per noi dell’Osservatorio Civico Senese, il primo punto da riformare, anche se- quasi – nessuno ne parla, è proprio il sistema delle nomine.
Ma c’è anche un secondo aspetto anch’esso rilevante: il principio dell’indipendenza del Nominato nello svolgimento professionale del suo compito. Il principio è sacrosanto e va fortemente difeso ma, d’altro canto, chi potrebbe difendere la Comunità locale se il nominato, invece che mosso dalla sua coscienza e professionalità, agisse, sia pure in legittimità formale, spinto da un interesse personale o di qualche corrente “sotterranea”? La risposta,nell’attuale Statuto, è nessuno. E per di più con una specie di immunità che dura per tutto il periodo del mandato.
Di conseguenza l’altro punto da riformare in casa Fondazione è la necessaria creazione di uno strumento di legittima difesa delle stesse Comunità, dall’operato anche dei nominati risultati indegni o infedeli o non all’altezza del mandato. E senza dover attendere fino a termine del mandato.
Proprio questo è il cancro dello Statuto che lo ha reso impotente verso abusi e manchevolezze di una classe politica e dirigenziale non all’altezza di un compito così importante per il nostro territorio.
La priorità di agire sullo Statuto non deve comunque distogliere l’attenzione su altre criticità della Fondazione, a partire dallo studio di un’azione di responsabilità nei confronti dei Cda della Banca e/o di quello della Fondazione stessa e la necessità di garantire immediatamente alla stessa il ricambio manageriale per una nuova governance, competente e con la necessaria cultura del territorio.
Su questi temi l’Osservatorio Civico intende chiamare le forze politiche ad aprire un confronto pubblico con la cittadinanza per far sì che gli stessi Cittadini, partecipando consapevolmente, possano “veder chiaro sulle cose non chiare” e poter così dire la loro opponendosi ai giochi di potere che troppo spesso hanno caratterizzato la nostra Siena.
A questo scopo, l’Osservatorio Civico Senese organizzerà, entro l’estate, un convegno aperto a tutti.
Nel frattempo, ci apettiamo contributi e liberi commenti sul tema, da inviarsi al nostro indirizzo mail: osservatoriocivicosenese@gmail.com
OSSERVATORIO CIVICO SENESE
E’ con enorme rammarico che oggi si può constatare come la Banca più antica nel Mondo abbia perduto irrimediabilmentein pochi anni patrimonio accumulato in 5 secoli di storia, come ci ricorda impietosamente Der Spiegel – testata giornalistica grandemente apprezzata dalla sinistra tedesca – in un recento servizio, pubblicato all’indomani del Palio di Luglio, che intitola “Das Fiasko von Siena” e che non ha bisogno di traduzione.
Tutto questo è stato dovuto ad una scellerata politica di stampo clientelare e autoreferenziale – complice il pigro laissez faire dei Cittadini -, che ha condotto la Banca e la Fondazione a un tracollo senza precedenti storici, sopraffatta da una mole di debiti contratti da amministratori eterodiretti e non curanti minimamente delle conseguenze delle scelte che stavano assumendo.
Oggi tutti i partiti chiedono la riforma dello Statuto della Fondazione, guardandosi bene tuttavia dal dire quali siano le parti che si devono riformareperchè e come riformarle. Il motivo è semplice: chi è tragicamente responsabile del tracollo e dell’impoverimento di un intero territorio pensa di potersela cavare spostando l’attenzione pubblica dagli autori dei misfatti alle regole e agli ordinamenti; insomma,così facendo tutta la colpa viene da loro attribuita allo Satuto e quindi, secondo loro basta cambiarlo: così niente responsabilità nè ai Nominati nè ai Nominanti.
In realtà, un’attenta lettura e analisi dello Statuto porta inevitabilmente ad accorgersi che esso contiene obblighi, finalità e indicazioni fondamentali e precise che, semplicemente, non sono state osservate e che, quindi, esso è tutt’altro che da buttare, ma deve essere soltanto fortemente modificato.
La soluzione, però, non può consistere in una riduzione della quota di nominati oggi assegnataa Comune e al Provincia-come sostiene Cesare Peruzzi nel suo articolo sul Sole 24 Ore – perchè la perdita di peso della Comunità Cittadina e Provinciale in Deputazione, sarebbe solo un ulteriore impoverimento – da scippo -, per passare poi il controllo a chissà chi.
La debolezza delle Statuto sta infatti non tanto nel numero dei nominati, ma nel fatto che il potere di nomina risiede nelle mani del Sindaco e del Presidente della Provincia di Siena e le recenti vicende gridano a gran voce quanti guasti siano stati fatti per questo motivo!
Pertanto, per noi dell’Osservatorio Civico Senese, il primo punto da riformare, anche se- quasi – nessuno ne parla, è proprio il sistema delle nomine.
Ma c’è anche un secondo aspetto anch’esso rilevante: il principio dell’indipendenza del Nominato nello svolgimento professionale del suo compito. Il principio è sacrosanto e va fortemente difeso ma, d’altro canto, chi potrebbe difendere la Comunità locale se il nominato, invece che mosso dalla sua coscienza e professionalità, agisse, sia pure in legittimità formale, spinto da un interesse personale o di qualche corrente “sotterranea”? La risposta,nell’attuale Statuto, è nessuno. E per di più con una specie di immunità che dura per tutto il periodo del mandato.
Di conseguenza l’altro punto da riformare in casa Fondazione è la necessaria creazione di uno strumento di legittima difesa delle stesse Comunità, dall’operato anche dei nominati risultati indegni o infedeli o non all’altezza del mandato. E senza dover attendere fino a termine del mandato.
Proprio questo è il cancro dello Statuto che lo ha reso impotente verso abusi e manchevolezze di una classe politica e dirigenziale non all’altezza di un compito così importante per il nostro territorio.
La priorità di agire sullo Statuto non deve comunque distogliere l’attenzione su altre criticità della Fondazione, a partire dallo studio di un’azione di responsabilità nei confronti dei Cda della Banca e/o di quello della Fondazione stessa e la necessità di garantire immediatamente alla stessa il ricambio manageriale per una nuova governance, competente e con la necessaria cultura del territorio.
Su questi temi l’Osservatorio Civico intende chiamare le forze politiche ad aprire un confronto pubblico con la cittadinanza per far sì che gli stessi Cittadini, partecipando consapevolmente, possano “veder chiaro sulle cose non chiare” e poter così dire la loro opponendosi ai giochi di potere che troppo spesso hanno caratterizzato la nostra Siena.
A questo scopo, l’Osservatorio Civico Senese organizzerà, entro l’estate, un convegno aperto a tutti.
Nel frattempo, ci apettiamo contributi e liberi commenti sul tema, da inviarsi al nostro indirizzo mail: osservatoriocivicosenese@gmail.com
OSSERVATORIO CIVICO SENESE