"La volontà espressa dalla sindaca di non prendere un’iniziativa forte con il Presidente della Provincia e della Regione nei confronti del Governo è segno di sottovalutazione o fatalismo"
SIENA. Sul Biotecnopolo ancora non ci sono risposte chiare e, soprattutto, manca una reale consapevolezza da parte dell’amministrazione e della sindaca sulle conseguenze che un ridimensionamento di questi due progetti, Biotecnopolo e Centro Antipandemico, potrebbero rappresentare per Siena e questo a nostro avviso è grave.
Dopo le parole del Professor Rappuoli, il diniego del professor Montorsi a venire in Comune e l’annunciato riordino delle Fondazioni ministeriali da parte del Governo, la preoccupazione è alle stelle.
La sindaca ad oggi risponde che una parte delle strutture operative verranno realizzate in questa città, ammettendo quindi che alcune non lo saranno. Inoltre, la rassicurazione sul fatto che la Fondazione Biotecnopolo non fa parte di quelle interessate dal riordino previsto dal disegno di legge contrasta purtroppo con le dichiarazione pubbliche del ministro Urso.
Così, ci avviciniamo al 2026, termine entro il quale la dotazione economica di 400 milioni di euro della Fondazione Biotecnopolo, può essere spesa, ma da mesi il governo è bloccato sulla modifica dello statuto. Nel frattempo nessuna notizia sugli sviluppi concreti e attuativi del progetto, riguardo a bandi di assunzione o scelte logistiche e immobiliari: da agosto del 2022, data della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dello statuto della Fondazione, ad oggi il tempo a disposizione è stato molto.
La volontà espressa dalla sindaca di non prendere un’iniziativa forte con il Presidente della Provincia e della Regione nei confronti del Governo di Roma è segno di sottovalutazione o fatalismo. E “Siena trionferà ancora immortale”?
Gruppo consiliare del Partito Democratico