Preferiamo non commentare i vari comunicati, alcuni dei quali provenienti da persone che hanno fatto parte del
Riceviamo e pubblichiamo dall’Associazione Pietra Serena
SIENA. Abbiamo assistito allibiti all’ennesimo “teatrino della politica”, ma ora non possiamo astenerci da fornire la nostra versione dei fatti su alcuni passaggi della vicenda Banca MPS, e su tutte le implicazioni politiche e sociali che ne stanno derivando.
E’ ormai comunemente accettato che l’ultima follia del fallito e trasversale “Sistema Siena”, ovvero quella che ha definitivamente messo in ginocchio la Città e il territorio è stata la scellerata acquisizione dell’Antonveneta, a prezzi e condizioni assurde, forse ordinata dai partiti nazionali ai loro referenti locali. Su questa operazione le uniche voci sin dall’inizio pubblicamente contrarie, e anche ben motivate nelle sedi deputate (Assemblee MPS), sono state quelle di Pietraserena, delle Liste Civiche e della Lega di Siena, oltre a qualche piccolo azionista. Vogliamo ricordare che TUTTI i partiti locali, nessuno escluso, ha invece salutato l’incauto acquisto con la solita obbedienza e ossequiosità al potere, attratti come al solito più dalle sirene di poltrone e prebende che dall’attenzione agli interessi della Comunità; anche i sindacati ci sembra si siano mossi più o meno su una linea di tacita acquiescenza.
Oggi che, diciamo purtroppo, le nostre valutazioni negative si stanno rivelando in tutta la loro drammaticità, assistiamo al peggior “teatrino della politica”: tutti i partiti e i movimenti si permettono di sproloquiare, finendo per prendere in giro i cittadini e i lavoratori, uscendo adesso con dichiarazioni che appaiono molto distanti, se non del tutto contraddittorie, rispetto a quelle rilasciate fino a poco tempo fa. Possiamo accettare il fatto che siano stati costretti a maturare una completa revisione delle loro idee, ma ci piacerebbe che questo “pentimento” fosse accompagnato da una necessaria autocritica e, soprattutto, da un profilo molto basso, e non sia solo un metodo per “lavarsi la coscienza”, o peggio ancora per tentare di confondere i cittadini e recuperare una credibilità irrimediabilmente perduta.
Tutti i problemi attuali della Banca, della Fondazione e della Città, incluso un Piano Industriale MPS che appare estremamente pesante nei confronti degli incolpevoli dipendenti, sono diretta conseguenza proprio dei silenzi e delle acquiescenze tenute dai partiti e dai sindacati nei confronti dei tanti errori dei precedenti CDA; riteniamo pertanto del tutto risibili e strumentali le attuali e tardive prese di posizione, in certi casi da collocare in una già avviata campagna elettorale.
Preferiamo, per ora, non fare nomi e non commentare i vari comunicati, alcuni dei quali provenienti anche da persone e gruppi che hanno fatto pienamente parte del fallito e trasversale “Sistema Siena”, che in pochi anni ha portato al disastro la Città e tutte le sue Istituzioni; ricordiamo inoltre che alcuni di questi hanno anche ottusamente espresso voto contrario in Consiglio Comunale ad un’importante mozione, comunque approvata e per questo forse formalmente valida anche per il Commissario Straordinario, che, tra le altre cose, impegnava l’Amministrazione Comunale a tutelare i lavoratori del Consorzio Operativo, a mantenere sede e direzione della Banca MPS a Siena, a diminuire i compensi di amministratori e dirigenti, a modificare lo statuto della Fondazione MPS.
Un po’ di memoria storica, e un po’ di serietà e coerenza non guasterebbe; noi siamo disponibili a qualsiasi confronto o dibattito, con chiunque e dovunque.