L'accordo prevede la possibilità di realizzare incontri programmati per favorire la conoscenza da parte dei giovani delle opportunità relative alle professioni sanitarie
TOSCANA. Le professioni sanitarie arrivano nelle scuole. Gli Ordini TSRM e PSTRP regionali della Toscana hanno siglato un importante accordo con l’Ufficio scolastico regionale per la promozione e l’orientamento verso le professioni sanitarie all’interno degli istituti secondari di secondo grado, al fine di diffondere e presentare le suddette professioni ai futuri studenti universitari per una scelta consapevole.
L’accordo prevede la possibilità di realizzare incontri programmati di orientamento organizzati dagli Ordini territoriali allo scopo di favorire la conoscenza da parte dei giovani delle opportunità relative alle professioni sanitarie delle aree tecnico diagnostiche, tecnico assistenziali, della riabilitazione e della prevenzione, offrendo un dialogo con i professionisti sanitari anche sulle prospettive a lungo termine legate al mondo del lavoro.
Il protocollo si inserisce in una programmazione ad ampio raggio degli Ordini regionali della Toscana volta alla diffusione delle Professioni sanitarie nel territorio. Troppo spesso in passato, infatti, le opportunità dell’intraprendere un corso di studi legato a una delle 18 professioni rappresentate dall’Ordine rimanevano sottotraccia per i giovani studenti che si approcciavano al mondo universitario. Con questo accordo gli Ordini TSRM e PSTRP e l’Ufficio scolastico regionale vogliono offrire agli studenti tutti gli strumenti e le informazioni necessarie per compiere una scelta consapevole sul percorso di studi da intraprendere.
“L’accordo è finalizzato a sensibilizzare gli studenti prossimi al diploma sulle opportunità di lavoro nel settore sanitario e sulla crescente domanda di professionisti qualificati in questo campo – dichiara il presidente dell’Ordine TSRM e PSTRP di Siena Massimo Ferrandi – La carenza di professionisti sanitari è un problema concreto che richiede azioni concrete, e sensibilizzare gli studenti sulle opportunità di lavoro in questo settore può contribuire a colmare questo divario. Educare i giovani sulle professioni sanitarie non solo li aiuta a prendere decisioni informate sulla propria carriera, ma può anche incentivare una maggiore partecipazione nel settore sanitario, contribuendo così a risolvere il problema della carenza di personale. Per raggiungere gli obiettivi ci è sembrato necessario coinvolgere le scuole, per organizzare programmi di orientamento che permettano agli studenti di esplorare le diverse professioni sanitarie, comprendere i requisiti di formazione e le prospettive di carriera, e avere un’idea più chiara delle opportunità disponibili nel settore. Inoltre, sarebbe importante potere anche, in futuro, monitorare e valutare l’impatto di queste iniziative nel lungo termine, per assicurarsi che gli studenti siano adeguatamente informati e che l’intesa tra Ordini e Scuole stia effettivamente contribuendo a colmare il divario di conoscenza sulle professioni sanitarie e sulle opportunità offerte in questo ambito”.