ROMA. Torna lo spettro del cambiamento climatico della terra. Ad essere direttamente minacciate sarebbero 10 "grandi specie" simbolo della biodiversità: orso polare, pinguini, elefante africano, tartarughe marine, tigri delle paludi del Sunderbans, balene e i delfini, oranghi, albatros, canguri e barriere coralline. Questa la mappa mondiale dell'effetto clima disegnata dal Wwf che, in vista dell'evento mondiale Earth Hour del 28 marzo, quando il mondo per un'ora spegnerà le luci, ha commissionato uno studio degli impatti possibili che i cambiamenti climatici avranno sulle specie più conosciute al mondo, attingendo dalle ultime pubblicazioni scientifiche. I risultati, rileva il Wwf "sono sconvolgenti": il 90% dei coralli della Grande Barriera Corallina potrebbe scomparire entro il 2050, lo stesso vale per il 75% dei pinguini di Adelia dell'Antartico, gli orsi polari potrebbero essere spazzati via del tutto entro la fine di questo secolo. "Se non interveniamo subito – afferma il Wwf – le temperature globali supereranno la soglia pericolosa dei 2 gradi in più rispetto alle temperature dell'epoca preindustriale, e molte specie, compreso l'uomo, saranno minacciate". In particolare, con un aumento di 2 gradi, il 50% dei pinguini imperatore e il 75% di quelli di Adelia è destinato a diminuire o scomparire. Intanto si riducono gli spazi vitali delle mangrovie dove vivono le tigri delle paludi delle Sunderbans, già ridotte negli ultimi 100 anni a solo 4.000 esemplari. "Sarebbe un mondo triste e più povero senza gli equilibri dinamici essenziali che garantiscono anche la vita umana", ha dichiarato Fulco Pratesi, Presidente onorario del Wwf Italia.