L’Ateneo senese, noto alla cronaca non tanto per le sue eccellenze quanto per i suoi squlibri finanziari, pare non abbia ancora carpito una lezione importante; efficacia ed efficienza devo andare di pari passo. Troviamo strano che un Ateneo come quello di Siena, non abbia ancora compreso che questa riforma introduce regole certe che porteranno ad utilizzare meglio i fondi di cui l’università dispone, è arrivato il momento di mettere al centro lo studente, i suoi interessi ed il suo futuro.
Riguardo le modalità della protesta non possiamo che contestare lo slittamento della didattica. Se i docenti avessero voluto manifestare, seriamente e responsabilmente, avrebbero dovuto indire uno sciopero, perdendo una parte dello stipendio, non creando disagi a senso unico facendo perdere ore di lezione agli studenti. A noi questa è sembrata più una settimana di ferie retribuite che una protesta.
Studenti per le libertà contesta fermamente sia le modalità della protesta che le ragioni corporative che hanno portato ad essa. L’università deve crescere ed i Professori devono rimboccarsi le maniche invece di alzare striscioni e fare politica dietro le cattedre. Chiediamo una Università migliore, meno sprecona, più efficace ed efficiente e più vicina al mercato del lavoro. Ci interessa il nostro futuro e non le discussione squisitamente accademiche.
In foto: Ivan Picci, Presidente provinciale Studenti per le Libertà Siena