Barclays beccata con la mani nella marmellata Libor
di Red
SIENA. Nei giorni del Palio dello scorso anno si realizzò, nel gran silenzio delle stanze di Via Banchi di Sotto, il licenziamento (di fatto, formalmente erano dimissioni) di Marco Parlangeli. Che non ha mai voluto commentare i motivi dell’allontanamento. Ma possiamo azzardare un’ipotesi. Probabilmente il malcapitato non voleva apporre la firma del Provveditore della Fondazione sotto quella serie di cambiali dal nome esotico di covenant che avrebbero, nel giro di qualche mese, provocato il crollo definitivo del titolo MPS in borsa e il fallimento della stessa Fondazione. Un ente famoso per la sua ricchezza e potenza che chiedeva un prestito, che è sopravvissuto solo perché la crisi internazionale ha fatto preferire alla massa dei 12 creditori la proroga del debito piuttosto che l’escussione forzata (che avrebbe provocato doppi buchi nei bilanci degli istituti coinvolti). Un po’ il motivo per cui nessuno ha voluto comprarsi gli sportelli Antonveneta in vendita, nonostante i prezzi da saldi di fine stagione.
Dopo un anno cosa abbiamo? Che Parlangeli si ritrova, assieme ad altri, una richiesta di rinvio a giudizio. Che la magistratura, con la lentezza che tutto il mondo le riconosce, ha perquisito case e uffici e che forse arriverà, come sembra uso in Italia, a farci comprendere tutta una serie di malefatte che potrebbero in futuro essere coperte da provvidenziale prescrizione. Si saprà, ma non si potrà dire né confermare. Siamo sempre in attesa che il Gup si esprima sulle richieste della Procura di Siena. Ma faccia in tempo: si rischia la faccia e il buon nome dell’Abi che, come il Monte, potrebbe ritrovarsi il presidente in Tribunale. E non per impegni professionali da avvocato.
La finanza internazionale è un mondo di alta moralità rispetto ai giochetti dei potenti di casa nostra. Barclays ha annunciato proprio stamattina le dimissioni del presidente Marcus Agius, protagonista dello scandalo legato ai tentativi di manipolazione sul Libor (l’indice di riferimento del mercato interbancario sul quale si calcolano – tra gli altri – gli interessi sui mutui). Infatti, la banca anglosassone è stata condannata la scorsa settimana a pagare 290 milioni di sterline per mettere fine a un contenzioso con le autorità inglesi e americane. Così il presidente di Barclays all’atto delle dimissioni: “Gli eventi della scorsa settimana, che hanno evidenziato norme di comportamento inaccettabile all’interno della banca, hanno inferto un colpo devastante alla reputazione di Barclays. Come presidente, sono il garante ultimo della reputazione della banca”. Si attende ora la nomina del nuovo presidente. Due mesi fa nel mondo nessuno sapeva che Barclays taroccava l’indice Libor…