Ribadiamo la necessità di immediate dimissioni del Presidente della Fondazione, Gabriello Mancini, assieme alle sue Deputazioni

Riceviamo e pubblichiamo dalla Lega Nord di Siena.
SIENA. «Ci voleva “il Sole 24 Ore” per confermare quanto affermato ieri dalla Lega Nord e per fare i conti in tasca al Sistema Siena e decretarne la morte. Con la terra in Piazza ed il Palio alle porte (guarda un po’ che situazione “casuale”…), la presentazione del nuovo Piano Industriale della Banca prevede un nuovo (il secondo in pochi anni) aumento di capitale di 1 miliardo. “La Fondazione”, si legge sul quotidiano degli Industriali, “si prepara dunque a scendere nel giro di tre anni ben al di sotto della soglia minima per avere l’ultima parola nelle scelte in sede straordinaria”. Sommando questo nuovo aumento di capitale ai provvedimenti previsti dal Piano Industriale, a partire dai 4.600 esuberi, possiamo renderci conto del livello infimo sul quale la nostra città è stata trascinata dalla vergognosa gestione del Partito Democratico. Tra il Fisac Cgil , Vigni, Mussari, Profumo e Viola non c’è dunque né discontinuità né cambiamento, come dimostra ampiamente l’ennesimo ricorso agli aiuti di Stato.
Eravamo gufi, quando mettevamo in guardia la nostra città e presagivamo quello che sarebbe successo? Adesso è giunta l’ora di cambiare e, soprattutto, di cambiare la mentalità.
Ribadiamo la necessità di immediate dimissioni del Presidente della Fondazione, Gabriello Mancini, assieme alle sue Deputazioni, ree di aver scelto di sottoscrivere il primo aumento di capitale del Monte dei Paschi, ben sapendo che sarebbe stato un vero e proprio bagno di sangue, di sottoscriverne il secondo (pesantissimo) e di accettare passivamente il nuovo miliardo di aumento che dovrà essere fatto da qui al 2015 e che è previsto nel Piano Industriale. Il Pd dimentica che, come fa notare sempre “il Sole 24 Ore”, il 16% del PIL provinciale è riconducibile al “sistema MPS”, Fondazione compresa. Un impatto, questo, che è destinato a ridursi drasticamente, senza dimenticarsi il taglio drastico delle erogazioni della Fondazione, che creeranno enormi problemi sui bilanci degli Enti pubblici, a partire dai Comuni, come già hanno fatto a Siena. Allora ci domandiamo che fine hanno fatto quelle dichiarazioni, incoscienti e populiste, fatte dagli esponenti del Partito nei loro programmi politici, come quello del Ceccuzzi, nel quale si ribadiva la necessità che “la Fondazione possa sempre esercitate il controllo” nell’assetto proprietario della Banca (pag. 119). Forse anche gli ultimi “due Mohicani”, Bezzini (quello della Provincia) e Mancini (in Fondazione), farebbero bene a togliere il disturbo».