Salvi almeno 150 allevamento bovini da carne che hanno rischiato di essere assimilati alle fabbriche
TOSCANA. Salva un settore cardine del Made in Italy la decisione di lasciar fuori gli allevamenti bovini da latte e da carne dalla nuova direttiva sulle emissioni industriali che come più volte denunciato rischiava di obbligare tutte le stalle a sottostare a procedure di autorizzazione insostenibili. In Toscana sono almeno 150 le stalle che hanno rischiato di essere “assimilate” alle fabbriche.
E’ quanto affermano Coldiretti Toscana e Filiera Italia che per prima avevano denunciato l’assurdità scientifica di paragonare le stalle alle fabbriche e avviato una campagna di sensibilizzazione, in riferimento all’accordo tra Europarlamento e Consiglio sulla proposta di modifica della direttiva emissioni
Più penalizzato invece dal compromesso esce – denunciano Coldiretti Toscana e Filiera Italia – il settore suino, in particolare quello degli allevamenti da ingrasso mentre poco significative sono le modifiche introdotte al settore avicolo (con qualche eccezione per le ovaiole). Equiparare gli allevamenti, anche di piccole/medie dimensioni, alle attività industriali, – precisano Coldiretti Toscana e Filiera Italia – appare ingiusto e fuorviante rispetto al ruolo che essi svolgono nell’equilibrio ambientale e nella sicurezza alimentare in Europa.
Il compromesso seppur non riconosca a pieno la posizione del Parlamento europeo che in plenaria si era pronunciato a favore del mantenimento dello status quo, corregge – sostengono Coldiretti Toscana e Filiera Italia – molti degli eccessi contenuti nella posizione iniziale della Commissione che prevedeva una piena inclusione di tutto il settore bovino e rigidissimi limiti per il settore suino ed avicolo. Un risultato ottenuto con il contributo determinante – precisano Coldiretti Toscana e Filiera Italia – dell’Esecutivo nazionale e di molti europarlamentari italiani che hanno fatto prevalere il principio di una sostenibilità concreta a quella ideologica
Si tratta – secondo Coldiretti Toscana – di una vittoria del buon senso, che dà ragione a chi come la zootecnia italiana sta facendo tantissimo per la riduzione delle emissioni come dimostrano gli straordinari risultati degli ultimi anni in cui, secondo l’Ispra, le emissioni prodotte dagli allevamenti rappresentano circa il 5% delle emissioni di gas serra, con -24% delle emissioni degli allevamenti negli ultimi 30 anni in controtendenza con l’aumento del 16% rilevato a livello mondiale (+44% in Brasile, +23% in Marocco e Turchia e +21% in India). Secondo Coldiretti Toscana ad uscire sconfitta sono le strumentalizzazioni di chi fa finta di non sapere che produrre un Kg di carne nel nostro Paese emette circa un quinto delle emissioni legate alla produzione dello stesso Kg di carne in Asia o America.
Il comparto della zootecnia contribuisce con quasi 500 milioni di euro di valore della produzione regionale grazie alla presenza e al lavoro di oltre 10 mila allevamenti, pari ad un quinto delle aziende agricole secondo l’Irpet.
Per informazioni www.toscana.