Le opere in mostra fanno parte della Collezione di Banca Mps, con cui la Fondazione Mps ha un accordo di collaborazione teso a valorizzarne il vasto patrimonio artistico
SIENA. Il percorso museale di Palazzo Sansedoni, sede della Fondazione Mps, ospiterà fino al 31 gennaio 2024 la mostra dossier “Luce e colore nella pittura di Francesco Guardi” a cura di Vernice Progetti Culturali: una selezione opere del pittore veneto considerato uno dei più maggiori vedutisti italiani del Settecento, noto per le “vedute sentimentali” che anticiparono il Romanticismo.
Le opere in mostra fanno parte della Collezione di Banca Mps, con cui la Fondazione Mps ha un accordo di collaborazione teso a valorizzarne il vasto patrimonio artistico.
Le ricerche storiografiche dedicate alla famiglia Sansedoni, alle Collezioni delle opere d’arte della Fondazione e della Banca Mps, hanno messo in evidenza il forte legame artistico fra la scuola di pittura veneta del Settecento e il salotto culturale promosso da Porzia Sansedoni, moglie di Giovanni, che accoglieva una vivace corte di artisti, letterati e pittori e, più in generale, esponenti di spicco della società del Settecento.
Francesco Guardi fu un artista poliedrico ed intenso, nato in una famiglia di pittori tridentini, ma vissuto per tutta la vita a Venezia, dove si distinse per essere uno dei più grandi vedutisti italiani e pittori della sua epoca. Guardi fu un autentico cronista delle feste e delle cerimonie veneziane, la cui carriera artistica può essere distinta in diverse fasi: prima i dipinti giovanili, ispirati alla pittura di costume, poi la serie di dipinti sacri e le prime vedute, i paesaggi e i capricci, genere in cui si distinse rispetto agli altri maestri veneti, per concludere con le feste e le cerimonie che descrivono momenti vissuti negli scorci suggestivi di Venezia, anche in questo caso interpretati con uno stile molto personale.
Le opere presenti in mostra sembrano eseguite in serie, anche se solo cinque sono incentrate su temi biblici, mentre una sembra essere inspirata ai Vangeli. Attribuibili alla fase avanzata della carriera di Guardi, caratterizzata da paesaggi che si aprono in interminabili e ariosi orizzonti che fanno da quinta alle scene di figura, i sei dipinti sembrano essere stati realizzati proprio per un ambiente conventuale dove probabilmente erano inseriti in una serie assai più numerosa dedicata alla narrazione di episodi biblici ed evangelici di cui si è persa la traccia.
La figura di Francesco Guardi è stata approfondita dal prof. Alessandro Angelini, docente ordinario della cattedra di Storia dell’Arte moderna del Dipartimento di Scienze Storiche dei Beni Culturali dell’ateneo senese, che ha firmato in coppia con la curatrice, Laura Bonelli di Vernice Progetti, il libretto che illustra la mostra.
In linea con gli scopi didattici e formativi perseguiti dalla Fondazione Mps, verranno organizzate visite guidate riservate alle scuole della provincia di Siena, mentre l’allestimento della mostra ha già visto la partecipazione del Dipartimento di Storia dell’Arte dell’Università di Siena attraverso docenti, laureandi e degli studenti delle scuole superiori senesi.
L’esposizione temporanea, ad ingresso gratuito, rimarrà aperta fino alla fine di gennaio 2024. Per informazioni e orari www.verniceprogetti.it, tel. 0577 226406; info@verniceprogetti.it.
In allegato: foto inaugurazione mostra; foto opera, Francesco Guardi (Venezia, 1712-1793), Tobiolo e l’Angelo” 1775