POGGIBONSI. L’8 novembre scorso, i Carabinieri di Poggibonsi hanno arrestato, in quasi flagranza, due persone ritenute responsabili del reato di furto in abitazione nel comune di Colle di Val d’Elsa.
Nell’ultimo mese, anche a causa di un aumento dei reati predatori nell’area, i militari dell’Arma hanno intensificato i servizi di controllo del territorio, con l’esecuzione di mirati controlli ad opera dei Carabinieri della Stazione di Colle di Val d’Elsa, supportati anche dai colleghi dall’Aliquota Radiomobile di Poggibonsi: nel contesto di uno dei servizi straordinari è maturata l’operazione che ha portato all’arresto dei due cittadini stranieri.
Nella tarda serata di mercoledì, infatti, la Centrale Operativa di Poggibonsi ha ricevuto la chiamata di una persona che ha richiesto l’intervento dell’Arma dei Carabinieri perché l’impianto di allarme aveva segnalato una sospetta intrusione nell’appartamento di proprietà. Sul posto sono state inviate due pattuglie di Carabinieri, che hanno sorpreso nei pressi dell’abitazione della vittima un’autovettura – apparsa sin da subito sospetta – con due persone a bordo, che alla vista delle “gazzelle” ha tentato di allontanarsi.
Le pattuglie dell’Arma sono riuscite a bloccare immediatamente l’autovettura e, nel corso della perquisizione, i due i stranieri di 24 e 27 anni
sono stati trovati in possesso di una rilevante quantità di preziosi, per un valore complessivo di circa 7mila euro, oltre ad arnesi e attrezzi vari utilizzati normalmente per scassinare le serrature.
I due sono stati accompagnati presso la locale Stazione Carabinieri dove, al termine degli accertamenti sulla provenienza della refurtiva recuperata, sono stati dichiarati in arresto per furto in abitazione aggravato in concorso.
In data odierna, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siena, sono stati presentati in aula per il giudizio direttissimo. Gli arresti sono stati convalidati dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale Ordinario di Siena, che ha disposto nei confronti degli indagati la misura cautelare della custodia in carcere – per il primo, già gravato da precedenti penali – e degli arresti domiciliari – per il secondo.