"Il 20 ottobre, in qualità di stabilizzandi dell’Università di Siena rappresentati dall’avv. Luigi Bimbi, abbiamo partecipato al tentativo di conciliazione con l’amministrazione dell’ateneo svoltosi presso l’Ufficio del lavoro di Siena. Purtroppo non è stato raggiunto alcun accordo, dal momento che i rappresentanti dell’Università hanno confermato la netta chiusura a qualsiasi richiesta della controparte. Come stabilizzandi, unici tra le Università toscane non solo a non avere prospettive all’interno dell’ateneo, ma anche a trovarsi di fatto senza lavoro per effetto dell’annullamento del diritto di proroga del contratto, siamo fermamente convinti di aver maturato con la pubblicazione della graduatoria di stabilizzazione un diritto soggettivo alla trasformazione del nostro contratto in tempo indeterminato.
Una procedura di stabilizzazione infatti può dirsi conclusa, contrariamente a una procedura di concorso pubblico, solo con l’assunzione dei dipendenti e non certo con la semplice pubblicazione di una graduatoria. Confortati dall’avvio ad una soluzione positiva dei casi degli stabilizzandi dell’Università di Pisa e di Firenze, rappresentati dallo stesso avv. Bimbi, e sicuri del fatto che la situazione di dissesto economico dell’Università di Siena, certo diversa da quella delle Università pisana e fiorentina, non dipende ovviamente da noi, prime vittime di questa catastrofe, siamo pronti a fare il passo successivo alla conciliazione e a portare avanti le nostre posizioni in sede giudiziale.
Gli stabilizzandi dell’Università di Siena