FOGGIA. “Ho paura per me, mia madre e mio fratello, perche’ mio padre ci picchia e abusa di mia madre”. E’ stata questa la telefonata con cui una bambina di 12 di Cerignola ha denunciato a Telefono Azzurro cosa accadeva nella sua abitazione alla periferia del centro foggiano. Grazie a quella telefonata, gli agenti del commissariato di Cerignola (Fg) hanno sottoposto a fermo di polizia un 36enne accusato di maltrattamenti in famiglia, lesioni e violenza sessuale. Secondo quanto raccontato dalla bambina e dalla moglie, da tempo l’uomo minacciava la donna con un coltello da macellaio e anche con una pistola, costringendola a vedere film pornografici. Al termine dei film l’uomo, in preda i fumi dell’alcol e della droga, avrebbe violentato piu’ volte la malcapitata. Molto spesso l’uomo la picchiava colpendola in piu’ parti del corpo con calci e pugni. Il tutto avveniva in una stanza “segreta” della loro abitazione, dove solo l’uomo poteva accedere e all’interno del quale vi era il televisore con un videoregistratore, un computer e numeroso materiale pornografico. Da qualche tempo le attenzioni morbose erano state rivolte alla bambina, che in piu’ di una occasione era stata costretta ad entrare in quella stanza ma era, fortunatamente, riuscita a scappare. Secondo quanto illustrato questa mattina dal dirigente della Polizia di Cerignola, e’ stato proprio il coraggio della bambina a far scoprire cosa avveniva in casa. Quando la polizia e’ intervenuta, la madre e altri due figli tremavano per la paura, ed e’ stata proprio la bambina a prendere per mano la madre e i poliziotti accompagnandoli nella stanza dove avvenivano le violenze e le brutalita’.