"La situazione in cui versa la nostra comunità non è frutti degli anni del governo di Centro Destra, ma di scelte che sono state operate nel “decennio della vergogna” "
SIENA. Abbiamo letto le dichiarazioni della consigliera Ferretti e siamo rimasti alquanto stupiti dalle parole pronunciate da chi, nella propria vita politica, ha sempre rappresentato quella parte politica che, con le proprie scelte, ha determinato l’attuale situazione. Sentire che un progetto, come “Vetrine in festa”, volto solo ed esclusivamente a far risplendere con le luci natalizie anche i fondi, purtroppo sfitti, non è a suo dire utile, ci suona strano. Forse la Ferretti avrebbe preferito vedere le vie di Siena buie e tristi, grazie all’enorme distruzione di ricchezza operata dal “Partito Distruttore”? Anche chi scrive sa che addobbare un negozio non vuol dire farlo affittare, ma allo stesso tempo vuol dire dare una speranza a chi vive questa città, un barlume di possibilità di cambiamento di rotta che sembra aver preso la nostra amata Siena.
La situazione in cui versa la nostra comunità non è frutti degli anni del governo di Centro Destra, ma di scelte che sono state operate nel “decennio della vergogna” sotto le Amministrazioni Cenni, prima, e, dopo, sotto quelle Ceccuzzi e Valentini, della quale la Ferretti faceva parte.
Per quanto riguarda la questione inerente il PalaEstra ammettiamo che ha detto una cosa giusta: per 43 anni non era stato fatto un solo lavoro. Peccato che la Ferretti ha dimenticato di dire chi governava nel frattempo e quanta ricchezza poteva essere utilizzata per sistemare il Palazzetto e gli altri impianti sportivi, anziché regalare utili a pioggia ad associazioni autoreferenziali o vaneggiare del nuovo Palazzetto all’Arbia. Ricordiamo alla Ferretti che, dinanzi ad anni di chiacchiere, le ultime due Giunte comunali si sono mosse.
Sul Biotecnopolo, considerata l’importanza di quello che dovrebbe essere creato, pensiamo che sia doveroso andare con i piedi di piombo per evitare di trovarsi nelle peste; fare un errore di valutazione sulle basi fondative (lo statuto) vorrebbe dire rischiare di pregiudicare tutta la struttura.
Vogliamo chiudere con solo una piccola riflessione: i ritardi sui lavori stradali prima non esistevano, la mattina usciva il progetto e il giorno dopo erano già realizzati a regola d’arte, o forse anche noi ci siamo dimenticati qualcosa. Ma la Ferretti non era in Giunta con Mazzini all’epoca della chiusura di via Baldassarre Peruzzi?
Associazione Uniti per Siena