di Giulia Tacchetti
SIENA. Rendere onore al passato. Il passato è la grande arte, quella immortale, di cui è fatta Siena, è il fil rouge che lega le varie esposizioni di Salvador Dalí dal Palazzo delle Papesse alla neonata Lart Gallery, nei locali di Palazzo Chigi Zondadari. Che espone, fino al 7 gennaio 2024, opere grafiche e scultoree dei maestri del ‘900, non solo Dalì, ma anche Pablo Picasso e Marc Chagall, provenienti dalla collezione privata del mercante d’arte e collezionista italiano Beniamino Levi. In questo momento è difficile pensare alla Bellezza, ma desiderarla e difenderla, oltre che perseguirla, è il modo più efficace per combattere l’orrore che deriva dalla distruzione e la morte.
Ieri, 27 ottobre, l’inaugurazione della galleria. Ferruccio Carminati, managing director del gruppo Dalí Universe, ci spiega il perché della decisione di rimanere, dopo i tre anni trascorsi al Museo delle Papesse, in una piccola realtà come quella di Siena, visto che il gruppo espone nei più importanti musei e location del mondo. Inaugura un progetto, speriamo di lunga vita, il quale intende rendere visibili le opere dei grandi maestri del ‘900 in uno spazio nuovo, ma soprattutto permanente, che inizia una serie di nuove aperture in Europa dal 2024.
L’iniziativa interessante, che per il momento distingue questa galleria dalle altre (circa 8), è quella di rendere accessibile la grande arte del ‘900 proponendo almeno un incontro al mese con il pubblico che vorrà discutere su un’opera d’arte scelta da Carminati. Questi si propone così di creare una galleria viva, non un luogo in cui si guarda e basta, in cui le persone interagiscono tra di loro, comunicano i loro stati d’animo, le loro emozioni suggerite da ciò che vedono.
Al centro della mostra (dal titolo “Dalí in Wonderland”) “Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie” di Lewis Carroll, volume illustrato da Salvador Dalí nel 1969 e pubblicato dalla casa editrice americana Random House in una tiratura limitata e firmata dall’artista. Carminati introduce l’opera parlando di Carroll e del suo libro, che non è un semplice racconto per bambini, ma è un testo pieno di riferimenti psicologici, simbolici e culturali dell’epoca e non solo, viste le interpretazioni che ancora oggi animano i dibattiti. Metafore e similitudini per raccontare il percorso di crescita e la lotta contro il tempo, dove razionalità ed immaginazione si scontrano in quello che è il cammino verso l’età adulta. L’incontro di Dalí surrealista con le avventure di Alice produce una serie grafica piena di simboli, colori , oltre che di animali, fiori, frutta, alberi. Alice è sempre presente nelle grafiche, in galleria anche come piccola scultura, da poter esporre nelle proprie abitazioni. Sembra più un’adolescente che una bambina, lo accenna un seno pronunciato, con una chioma di rose, mentre salta alla corda. L’espressione del Gatto del Cheshire “Qui siamo tutti matti. Io sono matto. Tu (Alice) sei matta” in qualche modo si ricollega a certe performance di Dalí raccontate da Carminati, come quando prese a sassate una sua mostra in America, che lo portò ad essere arrestato, ma anche a finire sulle pagine dei giornali di tutto il mondo. Questo forma della comunicazione pubblicitaria, di cui il nostro artista era maestro, diciamolo senza alcun tipo di reticenza, è alla base dell’aspetto commerciale delle gallerie. Le oltre 40 gallerie di un centro di importanza mondiale come Pietrasanta con i loro eventi ce lo insegnano.
Vogliamo concludere affrontando un aspetto per molte persone demonizzato, l’acquisto dell’opera d’arte come forma di investimento. Chi se lo può permettere oggi? E’ corretto parlare di “giusto” o “ingiusto”, quando nel mondo ci sono tante contraddizioni?
Se un gruppo come quello di Dalí Universe, con sede in Svizzera, ha scelto di aprire a Siena, vuol dire che la città ha le possibilità per alimentare questo tipo di movimento, legato – oltre che alla sua bellezza – alle risorse del suo territorio: penso alla Val d’Orcia, al Chianti, a Montalcino, che con il suo vino richiama i venditori di tutto il mondo. Ovviamente si fa riferimento soprattutto alle risorse economiche, che sono in possesso di coloro che abitano o transitano per queste terre, in massima parte stranieri. Ma perché non incrementare questo tipo di mercato dell’arte, se ciò può arricchire il tessuto economico della città, il cui petrolio è la sua arte e la sua bellezza?
In galleria abbiamo incontrato due giovani, Luigi De Stasio e Aglaia Carminati, molto preparati, con la qualifica di exhibition manager. Ciò significa nuove proposte di lavoro ai giovani.