Le borse europee proseguono in territorio negativo a metà seduta mentre i future di Wall Street viaggiano sotto la parità.
A Milano, il Ftse Mib cede l’1,2% a 27.248 punti, sotto la parità come l’Ibex35 di Madrid (-0,7%), il Cac 40 di Parigi (-0,5%), il Dax di Francoforte (-0,4%) e il Ftse 100 di Londra (-0,1%).
Gli investitori guardano alle mosse del Governo cinese con il presidente Xi Jinping che, insieme al vice premier He Lifeng e altri funzionari governativi, ha visitato la Banca centrale e la State Administration of Foreign Exchange a Pechino.
Il Parlamento cinese ha dato il via libera a un’emissione obbligazionaria da 1.000 miliardi di yuan (137 miliardi di dollari) e le risorse che ne deriveranno saranno utilizzate per la ricostruzione delle zone disastrate e il miglioramento delle infrastrutture.
Inoltre, la società di investimento statale Central Huijin ha annunciato l’acquisto di strumenti Etf negoziati in borsa, una mossa che in passato ha portato a forti rialzi.
Il leader di Hong Kong John Lee ha reso noto un piano per ridurre l’imposta sull’acquisto di case dal 15% al 7,5% per i non residenti e dimezzare quella per i residenti che acquistano una seconda casa.
Focus anche sulla politica monetaria a livello globale alla ricerca di segnali su quando la Federal Reserve fermerà gli aumenti dei tassi d’interesse in presenza di un’economia resiliente come quella statunitense.
Procede intanto anche la stagione delle trimestrali all’indomani dei conti deludenti di Alphabet e i risultanti oltre le attese di Microsoft. Oggi sarà il turno di IBM e Meta, domani di Intel e Amazon.
Sullo sfondo persistono le tensioni in Medio Oriente a seguito anche di un intervento del segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres che ha scatenato le reazioni di Israele e non solo. Guterres ha affermato che “è importante riconoscere anche che gli attacchi di Hamas non sono arrivati dal nulla”, aggiungendo che “il popolo palestinese è stato sottoposto a 56 anni di soffocante occupazione”. Insorge l’ambasciatore di Israele all’Onu, Gilad Erdan che ne ha chiesto le dimissioni.
Sul fronte macro, in Germania a ottobre l’indice IFO, che misura la fiducia delle aziende tedesche, si è attestato a 86,9 punti, al di sopra del consensus (86 punti) e degli 85,8 punti del mese precedente (rivisto da 85,7). L’IFO Current Assessment è pari a 89,2 punti, superiore alle attese (88,5 punti) e ai precedenti 88,7 punti. L’indicatore relativo alle aspettative di business si è attestato a 84,7 punti, in aumento rispetto al dato di settembre (83,1 rivisto da 82,9 punti) attestandosi inoltre al di sopra del consensus (83,5 punti).
Occhi nel pomeriggio sulle richieste mutui MBA statunitensi.
Sul forex, l’euro/dollaro cala a 1,057 e il cambio tra biglietto verde e lo yen oscilla in area 149,9. Tra le materie prime, petrolio poco mosso con il Brent (+0,1%) a 88,2 dollari e il Wti (-0,1%) a 83,7 dollari al barile.
Tornando a Piazza Affari, bene Italgas (+0,9%) dopo i conti 9M 2023, seguita da Leonardo e Amplifon (+0,2%). Crolla Nexi (-20,4%), contagiata dallo scivolone a Parigi della concorrente Worldline (-57%) che ha tagliato la guidance sui ricavi del 2023. Seguono Telecom Italia (-4,4%), Unicredit (-3,5%) e Mps (-3,3%).
Fonte MarketInsight