Presentato al tavolo con la direzione generale il documento strategico per una chiara valorizzazione del personale interno
SIENA. “Abbiamo accolto con favore la convocazione del 24 ottobre da parte della Direzione Generale della AOUS per illustrare i risultati del clima interno elaborati dal S. Anna di Pisa e le proposte di intervento per migliorare tali condizioni. Riteniamo che tale tipo di convocazione sia in parte il frutto del dibattito che questo sindacato ha contribuito a stimolare nell’opinione pubblica. A differenza del gruppo dei “sempre contenti” e del gruppo “il clima adesso è sereno”, la Cisl, assumendosi le proprie responsabilità non ha risparmiato critiche per la gestione e non ha nascosto preoccupazione nei confronti di un crescente disagio tra il personale del nostro ospedale. Per quanto riguarda le proposte presentate dal Direttore generale siamo ancora aperti ad un confronto che possa permettere l’integrazione tra queste e gli otto punti del Patto per Le Scotte presentato lo scorso 23 ottobre”. Lo sottolineano la Cisl Siena e Cisl Medici all’esito della convocazione del tavolo con i sindacati da parte della direzione della AOUS.
“Nel corso dell’ultima riunione, il direttore generale per tre volte ha ammesso che il problema dipende da lui e che nella sua “cinghia di trasmissione” tra i direttori di dipartimento e i coordinatori infermieristici c’è un’assenza preoccupante di comunicazione e di competenza. Abbiamo apprezzato questa autocritica, di un uomo solo al comando che strategicamente si era posizionato per la prima volta ad una parte del tavolo e non al centro.
Chiediamo che per il prossimo incontro gli otto punti presentati siano inseriti in modo stabile e sistematico all’interno del piano del benessere organizzativo: in modo particolare con riferimento alla risoluzione e utilizzo delle ore accantonate e delle ferie, mobilità in uscita attualmente rallentata. Abbiamo chiesto i piani di attività di ogni setting per valutare il carico di lavoro ad oggi insostenibile e la conseguente possibilità di demansionamento dei professionisti sanitari. Dati che adesso aspettiamo celeri e precisi. Ribadiamo la necessità di effettuare una indagine approfondita dei carichi di lavoro che porti, non solo ad una definizione certa delle attività di ogni singolo sanitario, ma garantisce anche un utilizzo concreto da parte di questi delle ore eccedenti o sottoforma di straordinari, o sottoforma di recuperi, non vogliamo che questo lavoro finisca in un accantonamento inutilizzato”, aggiunge ancora la Cisl.
“Rimaniamo comunque ancora critici in merito al nuovo regolamento per la nomina dei facenti funzione delle UOC (unità ospedaliere complesse) sperando di essere smentiti nell’applicazione. Riconosciamo al DG l’aver finalmente considerato lo stress che il clima interno può causare ai lavoratori, proponendo l’ applicazione del DLGS 81 del 2008 nel quale si prevede la formazione di una commissione antistress, cui può rivolgersi il dipendente, ma ci interroghiamo sulla metodologia che questa direzione generale vuole intraprendere per la sua valutazione: ci chiediamo se estrarre a sorte un certo numero di sanitari equamente distribuiti tra le varie figure che devono analizzare l’ambiente interno intervistando i colleghi sia compatibile con le vigenti normative in fatto di privacy. Ci chiediamo quali strumenti verranno forniti a questi intervistatori, quale sarà il metro di valutazione di queste risposte che presumiamo gli intervistatori riporteranno in una relazione, con quali i punteggi, se previsti, verranno dati”.
“Infine, sottolineiamo come ci sia sembrata una caduta di stile il fatto che il progetto aziendale per migliorare il clima interno sia stato presentato prima alla stampa e poi ai sindacati”, conclude la Cisl.