Così il sindaco di Siena, Maurizio Cenni, e il presidente della Provincia di Siena, dopo la manifestazione di oggi, 25 ottobre che si è tenuta a Siena, indetta dalle Rsu di Ateneo e dai sindacati confederali per richiamare l'attenzione della città sulla grave crisi finanziaria in cui versa l'Università degli Studi.
"Abbiamo già scritto al Ministro Gelmini, al Presidente della Regione Rossi, al Sottosegretario Letta – dicono – Qualora non avessimo risposta dal Governo e non ci fossero certezze sull’emanazione del decreto di nomina del nuovo Rettore ci recheremo a Roma con la fascia tricolore e la fascia della Provincia di Siena per un presidio che si concluderà solo al momento in cui saremo convocati".
"Come abbiamo scritto al Ministro e alla Gelmini – aggiungono Bezzini e Cenni – Lo stato di agitazione del personale tecnico amministrativo, dei ricercatori, dei docenti e degli studenti si è intensificato, per diversi motivi, negli ultimi giorni, nel momento in cui il Rettore uscente si trova alla fine del proprio mandato e senza la certezza che, nell'approssimarsi del 1° novembre, il Ministero, ritenga che vi siano le condizioni per la firma del decreto di nomina. A questo proposito servono pronunciamenti chiari affinchè l'Ateneo, in una fase come questa, non rimanga senza l'organo di governo monocratico".
"A questa gravissima situazione – continuano – si è aggiunto il deposito della relazione dell'ispettore del Ministero dell'Economia e della Finanze, dal quale sembra emergere un giudizio negativo sui Piani di risanamento che, a più riprese, sono stati elaborati dagli organi dell'Ateneo, sovvertendo radicalmente quanto espresso fino ad ora dal governo sulla validità delle misure di riequilibrio di bilancio".
"Oggi nel corso del ricevimento della delegazione sindacale – fanno notare Cenni e Bezzini – abbiamo assunto l'impegno di reiterare la nostra richiesta al Governo affinchè convochi, quanto prima, un tavolo nazionale di crisi alla presenza della Regione Toscana, dell'Università degli Studi per verificare, una volta per tutte, quale sia la posizione del governo rispetto al Piano di risanamento; quali le eventuali correzioni e gli interventi, di tipo amministrativo e/o normativo che si rendessero necessari per introdurre misure di riduzioni della spesa e di solidarietà, da concertare con i sindacati in un accordo quadro. E’ il Governo che, in rappresentanza dei cittadini italiani, che la competenza primaria sull'Università. Restiamo dunque in attesa".