MILANO. L'inquinamento provocato dal fumo della sigaretta è tre volte superiore a quello derivato dal rombo di una Harley Davidson. Lo ha dimostrato oggi Giovanni Invernizzi, capo del laboratorio per lo studio dell'inquinamento da fumo di sigaretta dell' Istituto dei Tumori (Int) di Milano, davanti a 300 studenti dei primi anni delle scuole superiori, invitati nell'aula magna dell'Int nell'ambito della settimana contro il fumo, che culminerà domenica 31 nel 'World no tobacco day'.
L'esperimento è stato condotto all'esterno dell'ospedale, dove il motore della grossa moto è stato avviato facendo in modo che i tubi di scarico restassero all'interno di una piccola cabina con le pareti di plastica trasparente, in presenza di un misuratore di polveri sottili. Contemporaneamente, nel grande schermo in aula indicante la concentrazione delle polveri, si è visto che in un paio di minuti le particelle inferiori al micron (millesimo di millimetro), cioé i Pm1, sono passate da 170 mila (valore di fondo dell'aria di Milano) a 250 mila. Dopo aver arieggiato la cabina, l'esperimento è stato ripetuto con una ragazza che ha acceso una sigaretta. Ebbene, nello stesso periodo di tempo di due minuti, l'indice del Pm1 è balzato a 700 mila, saturando lo strumento di misurazione. "Ciò significa – ha osservato Invernizzi – che nello stesso periodo di tempo il fumo di sigaretta ha inquinato almeno tre volte tanto, perché il fumo ha saturato lo strumento misuratore, che non aveva più modo di misurare oltre".
L'esperimento è stato condotto all'esterno dell'ospedale, dove il motore della grossa moto è stato avviato facendo in modo che i tubi di scarico restassero all'interno di una piccola cabina con le pareti di plastica trasparente, in presenza di un misuratore di polveri sottili. Contemporaneamente, nel grande schermo in aula indicante la concentrazione delle polveri, si è visto che in un paio di minuti le particelle inferiori al micron (millesimo di millimetro), cioé i Pm1, sono passate da 170 mila (valore di fondo dell'aria di Milano) a 250 mila. Dopo aver arieggiato la cabina, l'esperimento è stato ripetuto con una ragazza che ha acceso una sigaretta. Ebbene, nello stesso periodo di tempo di due minuti, l'indice del Pm1 è balzato a 700 mila, saturando lo strumento di misurazione. "Ciò significa – ha osservato Invernizzi – che nello stesso periodo di tempo il fumo di sigaretta ha inquinato almeno tre volte tanto, perché il fumo ha saturato lo strumento misuratore, che non aveva più modo di misurare oltre".