PALERMO. I carabineri del comando provinciale di Palermo hanno eseguito 4 ordinanze di custodia cautelare in carcere nelle province di Palermo e Trapani, accusate di essersi intestate fittiziamente beni e societa' per eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali cui era sottoposto uno degli indagati. I carabinieri hanno sequestrato 5 impianti di calcestruzzo e una societa' di trasporto. Secondo la procura, i quattro avevano creato un monopolio nel settore del calcestruzzo nella Sicilia Occidentale, acquisendo importanti appalti privati e pubblici tra cui quelli degli aeroporti di Trapani Birgi e Palermo Punta Raisi, il porto di Balestrate, infrastrutture dell'area industriale di Partinico e il lungomare di Mazara del Vallo. E' stato riscontrato anche che nelle forniture veniva utilizzato un tipo di cemento di qualita' inferiore rispetto alla norma. Saranno cosi' controllate, spiega il comandante provinciale Teo Luzi, le opere realizzate, la loro qualita' e tenuta. Il giro di affari tra valore dei beni sequestrati, appalti acquisiti e fatturato annuo e' superiore ai 50 milioni di euro. Si tratta di societa' che nel corso degli anni Ottanta risultavano essere di una famiglia vicina al boss di Cinisi Gaetano Badalamenti, e di un'altra famiglia, cui era stato confiscato nel 2001 un gruppo imprenditoriale attivo nel settore del cemento, perche' ritenuta vicina ai Vitale di Partinico e ai Brusca di San Giuseppe Jato. I dettagli nel corso della conferenza stampa in programma alle 10.30 nei locali della procura.