Ma i dissidenti restano critici. E continua il muro contro muro
di Augusto Mattioli
SIENA. Nell’invito alla conferenza stampa indetta stamane (2 maggio) si erano firmati “I consiglieri comunali dei Gruppi Pd, Siena Futura, Riformisti, Sel favorevoli all’approvazione del bilancio consuntivo 2011 del Comune di Siena”. I rappresentanti del centro sinistra l’hanno tenuto stamane a Palazzo Berlinghieri. Qui si sono succeduti in questi giorni tutti i protagonisti della crisi che sta attraversando l’amministrazione comunale dopo la bocciatura del bilancio 2011.
“Non è accettabile mischiare aspetti di carattere politico con l’amministrazione – ha detto il consigliere Fulvio Bruni -. E’ una logica che non si può accettare. Certo si può essere contrari ad un atto amministrativo ma non si devono fare confusioni. Il bilancio – ha aggiunto Bruni – è un atto fondamentale per la città. Ciò che si chiede oggi è che Siena non abbia conseguenze negative. Se c’è una logica politica è sorprendente in questo momento. E se si vuol mettere in crisi il Comune facciamolo su altri temi”.
Il capogruppo Massimo Bianchi, che aveva aperto l’incontro – ha rivolto un appello a tutti i consiglieri (compresi i dissidenti” perché ha detto: ” non ci sono motivazioni tecniche sufficienti per giustificare il voto contrario al bilancio. Il consuntivo è un atto pienamente legittimo fatto sia dal punto di vista tecnico sia politico, perché dopo aver e votato il preventivo e tutti i vari assestamenti arriviamo al bilancio conclusivo, che è un tirare la riga su quelle cose che sono state fatte e quindi su cifre sulle quali non è più possibile incidere. Riteniamo – ha continuato – che le critiche fatte siano infondate. Il bilancio, almeno fin da quando sono in Comune viene fatto sempre allo stesso modo. Per cui mi appello al senso di responsabilità di tutti per arrivare all’approvazione del consuntivo”.
Erano presenti Lorenzo Brenci; Fulvio Bruni; David Chiti; Stefano Marzocchi; Leonardo Nannizzi; Andrea Nuti; Rita Petti; Mario Ronchi; Adriano Tortorelli e dei loro capigruppo Massimo Bianchi, del Partito democratico; Pasquale D’Onofrio, di Sinistra ecologia e libertà; Marco Fedi, di Siena Futura e Leonardo Tafani, dei Riformisti.
Il documento dovrebbe essere presentato nel prossimo consiglio comunale di cui ancora non è stata decisa la data, anche se è stato ventilato un incontro per il 15 maggio. Un accordo, visti i toni delle dichiarazioni di questi giorni, ancora non si intravede nell’orizzonte politico della città.
“Porgere l’altra guancia dopo essere stati presi a schiaffi? Non ci stiamo proprio”, dice uno degli otto dissidenti, critico con il sindaco Ceccuzzi perché a suo dire non è stato ai patti in tema di nomine. In ogni caso la preoccupazione della città si avverte perché la crisi del comune si aggiunge a quelle già presenti. Dell’università che, anche se a fatica, e con il sacrificio dei dipendenti tecnico amministrativi ha migliorato i conti, della Fondazione le cui difficoltà finanziarie hanno avuto conseguenze per la Siena Biotech, azienda che opera nel settore della ricerca delle malattie rare, e della Banca dove oggi si insedia il nuovo consiglio d’amministrazione che certamente dovrà attuare una politica di risanamento per tornare a fare reddito e a distribuire utili ai soci, soprattutto alla Fondazione.
Nel dibattito è intervenuto Giancarlo Meacci, il settimo consigliere del Pd che ha votato contro il consuntivo, sindacalista della Fisac Cgil, che ha scritto: “E’ veramente singolare che dopo la votazione in consiglio comunale invece di affrontare la questione del bilancio, si continui a strumentalizzare la vicenda, mistificando la realtà e dimostrando un totale disprezzo per legittime preoccupazioni. Con il mio voto a favore di un rinvio e di un approfondimento, ho semplicemente cercato di affermare la necessità di costruire un atto corretto. Il presunto legame del rinvio con le nomine in banca è incomprensibile. Non riesco a provare entusiasmo per delle scelte che, a parte l’innegabile esperienza del presidente, non sembrano rispondere nè a requisiti di particolare competenza, né a particolari doti di autonomia e di attaccamento alla stessa”. “Se il bilancio non avesse presentato dei dubbi lo avrei votato! – continua Meacci nella sua nota -. Dovrebbe essere un diritto di un consigliere comunale, e di ogni persona, poter dissentire su un argomento ed essere d’accordo su un altro. Diffiderei di quelli che assentono sempre e su tutto: di solito o sono pavidi, o sono minacciati o rassegnati.
SIENA. Nell’invito alla conferenza stampa indetta stamane (2 maggio) si erano firmati “I consiglieri comunali dei Gruppi Pd, Siena Futura, Riformisti, Sel favorevoli all’approvazione del bilancio consuntivo 2011 del Comune di Siena”. I rappresentanti del centro sinistra l’hanno tenuto stamane a Palazzo Berlinghieri. Qui si sono succeduti in questi giorni tutti i protagonisti della crisi che sta attraversando l’amministrazione comunale dopo la bocciatura del bilancio 2011.
“Non è accettabile mischiare aspetti di carattere politico con l’amministrazione – ha detto il consigliere Fulvio Bruni -. E’ una logica che non si può accettare. Certo si può essere contrari ad un atto amministrativo ma non si devono fare confusioni. Il bilancio – ha aggiunto Bruni – è un atto fondamentale per la città. Ciò che si chiede oggi è che Siena non abbia conseguenze negative. Se c’è una logica politica è sorprendente in questo momento. E se si vuol mettere in crisi il Comune facciamolo su altri temi”.
Il capogruppo Massimo Bianchi, che aveva aperto l’incontro – ha rivolto un appello a tutti i consiglieri (compresi i dissidenti” perché ha detto: ” non ci sono motivazioni tecniche sufficienti per giustificare il voto contrario al bilancio. Il consuntivo è un atto pienamente legittimo fatto sia dal punto di vista tecnico sia politico, perché dopo aver e votato il preventivo e tutti i vari assestamenti arriviamo al bilancio conclusivo, che è un tirare la riga su quelle cose che sono state fatte e quindi su cifre sulle quali non è più possibile incidere. Riteniamo – ha continuato – che le critiche fatte siano infondate. Il bilancio, almeno fin da quando sono in Comune viene fatto sempre allo stesso modo. Per cui mi appello al senso di responsabilità di tutti per arrivare all’approvazione del consuntivo”.
Erano presenti Lorenzo Brenci; Fulvio Bruni; David Chiti; Stefano Marzocchi; Leonardo Nannizzi; Andrea Nuti; Rita Petti; Mario Ronchi; Adriano Tortorelli e dei loro capigruppo Massimo Bianchi, del Partito democratico; Pasquale D’Onofrio, di Sinistra ecologia e libertà; Marco Fedi, di Siena Futura e Leonardo Tafani, dei Riformisti.
Il documento dovrebbe essere presentato nel prossimo consiglio comunale di cui ancora non è stata decisa la data, anche se è stato ventilato un incontro per il 15 maggio. Un accordo, visti i toni delle dichiarazioni di questi giorni, ancora non si intravede nell’orizzonte politico della città.
“Porgere l’altra guancia dopo essere stati presi a schiaffi? Non ci stiamo proprio”, dice uno degli otto dissidenti, critico con il sindaco Ceccuzzi perché a suo dire non è stato ai patti in tema di nomine. In ogni caso la preoccupazione della città si avverte perché la crisi del comune si aggiunge a quelle già presenti. Dell’università che, anche se a fatica, e con il sacrificio dei dipendenti tecnico amministrativi ha migliorato i conti, della Fondazione le cui difficoltà finanziarie hanno avuto conseguenze per la Siena Biotech, azienda che opera nel settore della ricerca delle malattie rare, e della Banca dove oggi si insedia il nuovo consiglio d’amministrazione che certamente dovrà attuare una politica di risanamento per tornare a fare reddito e a distribuire utili ai soci, soprattutto alla Fondazione.
Nel dibattito è intervenuto Giancarlo Meacci, il settimo consigliere del Pd che ha votato contro il consuntivo, sindacalista della Fisac Cgil, che ha scritto: “E’ veramente singolare che dopo la votazione in consiglio comunale invece di affrontare la questione del bilancio, si continui a strumentalizzare la vicenda, mistificando la realtà e dimostrando un totale disprezzo per legittime preoccupazioni. Con il mio voto a favore di un rinvio e di un approfondimento, ho semplicemente cercato di affermare la necessità di costruire un atto corretto. Il presunto legame del rinvio con le nomine in banca è incomprensibile. Non riesco a provare entusiasmo per delle scelte che, a parte l’innegabile esperienza del presidente, non sembrano rispondere nè a requisiti di particolare competenza, né a particolari doti di autonomia e di attaccamento alla stessa”. “Se il bilancio non avesse presentato dei dubbi lo avrei votato! – continua Meacci nella sua nota -. Dovrebbe essere un diritto di un consigliere comunale, e di ogni persona, poter dissentire su un argomento ed essere d’accordo su un altro. Diffiderei di quelli che assentono sempre e su tutto: di solito o sono pavidi, o sono minacciati o rassegnati.