Il ricordo di Augusto Mattioli
di Augusto Mattioli
SIENA. Quando Artemio Franchi, capitano della Torre, morì in un incidente stradale sulla strada tra Asciano e Taverne, mentre tornava da un incontro con Silvano Vigni detto Bastiano, non c’erano i social e neanche i cellulari. Ma quella sera del 12 agosto del 1983 la notizia fece rapidamente il giro di Siena. E per la notorietà internazionale del personaggio fece il giro del mondo.
Un ricordo personale. Allora collaboravo con testate nazionali. Seppi la notizia al circolo il Leone. Una telefonata alla Pubblica Assistenza. E la conferma. “E morto un certo Franchi”, confermò l’addetto, che evidentemente non sapeva chi fosse. Avvertii subito Renzo Corsi, corrispondente della Gazzetta dello Sport e capo della pagina sportiva del settimanale Nuovo Corriere Senese, che a sua volta avverti Mario Ciani, che lavorava per Tuttosport, ed Enrico Zanchi del Corriere dello Sport.
Decisi, su indicazione di Corsi, di andare sul posto per avere la conferma di ciò che era accaduto, mentre lui e gli altri giornalisti cercavano altre conferme e avvertivano le redazioni nazionali dei giornali. Una corsa in macchina sulla Cassia e arrivai sul luogo dell’incidente, dove erano già presenti i dirigenti della Torre. Ritorno a Siena e telefonai a Renzo Corsi per confermare l’accaduto. Seppi da lui che la notizia aveva sorpreso gli increduli giornalisti romani, milanesi e torinesi, abituati ad avere notizie dalle agenzie. Qualcuno già nella prima edizione riuscì a dare la drammatica notizia. Tuttosport uscì con un grande titolo di una riga in prima pagina.
Sono passati 40 anni, ma il ricordo di quel tragico giorno è ancora vivido.