La crisi del Comune vista da Rifondazione
SIENA. La maggioranza consiliare del Comune di Siena non esiste più. Era già successo recentemente, su una mozione riguardante la Fondazione MPS, ma questa volta è più grave, perché il tema è il bilancio consuntivo 2011. E’ vero che questo consiglio e questa giunta ne sono responsabili “solo” per i 7/11, come lo stesso sindaco ha affermato nella replica al dibattito, ma la coalizione che governa è la stessa, quindi qualche problema c’è… Sempre sul bilancio era avvenuto un episodio simile nella precedente giunta, e i “dissidenti” appartenevano allo stesso “gruppo” politico, ma quella volta la “scissione” rientrò, e i “dissidenti” si rimisero in linea con un ordine del giorno che faceva promesse non rispettabili nel futuro.
Per i termini dello scontro dentro il PD è però evidente che stavolta i cocci del vaso si stanno polverizzando e una notte dei lunghi coltelli pare profilarsi con la dead line dei 60 giorni che la giunta ha per ripresentare e far approvare il bilancio consultivo; qualora, invece, funzionasse la leva del “senso di responsabilità” che vuole evitare un commissariamento del Comune, il bilancio verrà approvato e la Fondazione farà in modo di certificare che quegli 11,6 milioni promessi al Comune saranno stanziati “ufficialmente” e, pertanto, sarà approvato un consuntivo vero a metà ma meno falso di quello che stava per andare in approvazione con dei semplici “rimproveri” da parte del collegio dei revisori.
Anche qualora si arrivasse a questa soluzione, grazie ad un rientro dei voti della componente Margherita, è evidente come il sistema di potere decennale costruito dal PD vada in frantumi su tutti i livelli e a niente servirà sostituire gli ex seguaci dello scudo crociato con altri seguaci attuali del medesimo scudo. D’altronde, una città ed una provincia abituata a distribuire le prebende della Fondazione senza mai far pagare davvero chi ha di più è normale che si trasformi in un castello di carte pronto a cadere per terra.
Come Partito della Rifondazione Comunista siamo sempre più convinti della scelta operata mesi fa di uscire dalla maggioranza che guida questa città al fine di dare ad essa una prospettiva alternativa insieme a tutte le forze della sinistra che vorranno starci. In quanto comunisti riteniamo imprescindibile denunciare le ipocrisie di chi si era presentato allo sciopero dei lavoratori dell’università dello scorso 24 aprile portando il suo appoggio e la sua solidarietà ai lavoratori e poi fa votare al suo rappresentante nel C.d.A. dell’Università quel bilancio che sancisce la riduzione relativa del deficit strutturale solo grazie alla decurtazione dei salari dei lavoratori stessi.
Siamo pienamente consapevoli che la nostra posizione politica si situa in un crinale difficile, dove rischiamo assiduamente la contiguità con forze politiche – di centrodestra o populiste – che niente hanno a che vedere con i valori e le istanze della sinistra, ma in una situazione di crisi generale il nostro difficile lavoro deve consistere proprio nel denunciare i “troiai” del potere da qualunque parte vengano compiuti senza rinunciare mai a lottare contro di essi ed a fornire proposte per risolvere gli impellenti problemi sociali che vedono i cittadini completamente stritolati dalla morsa del carovita e della disoccupazione.
Per questi motivi diciamo ai cittadini che il problema non sarà tanto se verrà il commissario governativo oppure no, quanto il fatto che, tra i tagli del governo Monti (sostenuto nel parlamento dal PD) e quelli imprescindibili a causa della “secca perpetua” della Fondazione MPS, o riusciamo a mettere in moto una rivolta veramente generale che sia in grado di farci riappropriare della gestione del credito, della politica industriale, della garanzia dei diritti sociali oppure ogni tentativo rivolto al meno peggio sarà semplicemente come risputare nel mare in cui stiamo affogando!
Francesco Andreini – Segretario Circolo PRC Siena “Viro Avanzati”
Matteo Mascherini – Segretario Provinciale PRC Siena