SIENA. “La rimodulazione da parte del Governo dei finanziamenti del PNRR destinati ai Comuni, per un ammontare complessivo di 13 miliardi di euro, è fonte di seria preoccupazione per i sindaci e le comunità locali senesi. Il cambio di rotta avviene infatti mentre gli Enti stanno portando avanti importanti progettualità, alcune delle quali a buon punto di realizzazione, e programmano nuovi interventi. La questione relativa alle modifiche annunciate al Pnrr sta allarmando tutti noi sindaci. Dalle grandi città ai piccoli paesi, la preoccupazione concreta è che gli interventi, molti dei quali già in via di realizzazione, non possano essere portati a termine”. Lo hanno scritto in un documento i sindaci della provincia di Siena, che questa mattina, assieme al presidente della Provincia e sindaco di Poggibonsi David Bussagli, hanno organizzato un presidio davanti al Palazzo del Governo contro il definanziamento dei fondi del Pnrr. Il documento, sottoscritto da 27 primi cittadini, è stato consegnato al Prefetto di Siena Matilde Pirrera. Assieme ai sindaci l’assessore regionale alla sanità Simone Bezzini, le consigliere regionali Anna Paris ed Elena Rosignoli, il senatore e sindaco di Montalcino Silvio Franceschelli.
“Dai primi calcoli di Anci per i Comuni toscani il taglio ammonterebbe a circa 600 milioni. Per gli interventi sulla valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica, si tratterebbe di 227,35 sui 240,9 milioni previsti per finanziare i 1410 progetti in corso; per la rigenerazione urbana un taglio di 306,9 su 355,7 milioni, per 199 progetti; per i piani urbani integrati di 53 su 64 milioni, per 16 progetti; per le aree interne di 13,3 su 14,3 milioni, per 28 progetti. Oltre al parziale definanziamento delle Case di comunità, che comunque hanno ricadute su Comuni e territori”, spiega il documento.
“Parte delle modifiche annunciate al Pnrr potrebbero toccare progetti nei nostri comuni ma anche la sanità senese, a beneficio della quale sono stati annunciati tanti stanziamenti, con importanti interventi sull’edilizia e sui servizi, da compiersi inderogabilmente entro il 2026: la riforma della sanità territoriale (Centrali operative, Case e ospedali della comunità) annunciata dalla Regione, infatti, poggia finanziariamente sul Piano nazionale ripresa e resilienza. Nonostante le rassicurazioni del ministro Fitto sull’utilizzo di altre risorse, il governatore della Toscana Eugenio Giani ha già parlato di tagli di circa un terzo”.
L’impatto in Toscana potrebbe toccare 20 Case di Comunità su 77 interventi programmati; 7 ospedali di comunità su 23 previsti e le Centrali operative territoriali diventeranno 30 al posto di 37. In questo quadro il Ministro Fitto, nella sua relazione alla Camera, ha evidenziato anche un rischio: che gli interventi di competenza dei Comuni per la messa in sicurezza del territorio (6 miliardi), la rigenerazione urbana (3,3 miliardi) e i piani urbani integrati (2,49 miliardi) possano risultare non facilmente rendicontabili rispetto alla conformità agli obiettivi del Piano.
“Il ministro ha rassicurato che nessun progetto perderà le risorse, ma finora non abbiamo contezza di quali saranno le nuove fonti. Tutto ciò detto, è evidente che le preoccupazioni dei sindaci sono più che giustificabili. Quello che chiediamo è che il Governo faccia il possibile per arrivare al più presto a un chiarimento di questa situazione, affinché i nostri Comuni non rischino di vedere vanificati il grande impegno e i notevoli sforzi fatti fino ad ora. Ne va del miglioramento concreto delle città, dei territori e della qualità della vita dei cittadini”, conclude la nota.