SIENA. Il Chigiana OperaLab presenta Trilogia verdiana, con due recite, lunedì 31 luglio e martedì 1° agosto, alle ore 20:30, al Teatro dei Rinnovati di Siena. Dopo le produzioni dei “drammi notturni” di Monteverdi e Donizetti è la volta di Trilogia verdiana, nuovo allestimento per la regia di Lorenzo Mariani, le scene e i costumi di William Orlandi e Francesco Bonati, le luci di Gianni Mirenda.
Ad alternarsi alla direzione, saliranno sul podio gli allievi del corso di direzione d’orchestra diretto da Daniele Gatti assieme a Luciano Acocella. Sul palco i cantanti dello Young Artists Program dell’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino, presieduta da Mario Curia, con il coordinamento artistico di Gianni Tangucci, che ha curato la preparazione dei giovani cantanti.
L’originale produzione teatrale, pensata e realizzata in esclusiva per l’Accademia Chigiana, è basata su tre momenti celebri tratti dai capolavori operistici di Giuseppe Verdi: l’atto II de La traviata (1853), l’atto III di Rigoletto (1851), l’atto III di Falstaff (1893). L’esecuzione musicale è affidata all’Orchestra Senzaspine di Bologna, formazione in residence al Festival.
Tre i momenti di grande impatto drammaturgico della “Trilogia verdiana” in scena a Siena:
– il coronamento del sogno d’amore di Violetta e Alfredo, nell’isolamento di una casa di campagna che accoglierà, da lì a poco, la funesta visita di Giorgio Germont deciso ad imporre a Violetta la più alta rinuncia;
– il tragico epilogo dell’omicidio ordito da Rigoletto ai danni del Duca di Mantova, che finisce col ritorcersi contro Gilda, la stessa figlia che l’uomo intendeva vendicare;
– la capitolazione del maldestro Falstaff, preso all’amo della sua stessa “burla”.
Sono questi i quadri scenici rispettivamente sui libretti di Francesco Maria Piave (La traviata e Rigoletto) e di Arrigo Boito (Falstaff), immortalati dalla potente, efficace e commovente musica di Giuseppe Verdi.
La produzione vede inoltre la partecipazione dei neodiplomati della Verona Accademia per l’Opera e degli allievi dell’Accademia di Brera.
«Daniele Gatti e il regista Lorenzo Mariani – spiega il direttore artistico della Chigiana Nicola Sani – hanno ideato questa nuova messa in scena come se fosse un’unica opera, un solo arco narrativo che riunisce i tre momenti tratti da celebri opere verdiane in un percorso drammaturgico coerente, una sorta di meta-opera a cui partecipano tutti gli allievi del corso di Direzione d’orchestra e i giovani cantanti dell’Accademia Musicale del Maggio. Un progetto “corale” che esalta la peculiarità del “sistema chigiano” dove le attività dei corsi di alta formazione sono il motore di un imponente progetto di spettacolo rivolto a tutto il pubblico degli appassionati della grande musica.
A rendere possibile questo progetto è stata la creazione del Chigiana OperaLab, vero e proprio atelier di produzione collegato ai corsi dell’Accademia, a cui collaborano professionisti e istituzioni esterne con cui vengono realizzate le nuove produzioni che nascono nei giorni di lavoro durante i corsi estivi a Siena. Per i giovani allievi di direzione d’orchestra della Chigiana, per i giovani talenti di canto dell’Accademia del Maggio e per gli stagisti partecipanti alla produzione scenica delle altre Istituzioni che collaborano alla produzione, è una straordinaria opportunità, un’esperienza esaltante e di grande efficacia sul piano didattico-formativo e in ambito creativo/performativo, nonché del rapporto con il pubblico internazionale che frequenta il Chigiana International Festival».