"Regole severe anche sull
“I nostri prodotti sono tutti certificati e tracciabili, soprattutto quelli Igp – ha detto il presidente di Coldiretti Siena Fausto Ligas – e grazie al monitoraggio attento delle forze dell’ordine i consumatori possono fare la spesa con tranquillità e i nostri produttori essere tutelati. Anche per questo Coldiretti ha dato vita all’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare. Questo è uno strumento che va assolutamente sostenuto e supportato ”.
“Bastano pochi accorgimenti – spiga Bartolo Conte della Macelleria Senese che vede riuniti sei allevatori di chianina della provincia tutti aderenti a Coldiretti e a Campagna Amica – la carne chianina è un Igp e per questo motivo le macellerie che vendono questo prodotto devono avere il marchio esposto e sul bancone tenere in bella vista il certificato dell’animale con data di nascita, peso, azienda di provenienza e luogo di macellazione, insomma tutte le informazioni della filiera”.
Vale la stessa regola per la grande distribuzione?
“Si, certo. Nei supermercati la carne Igp chianina deve essere in spazi separati dalle altri carni e anche qui deve essere esposto il certificato della filiera”.
La carne chianina non è solo una questione di semplici marchi e certificati, lo standard dell’Igp infatti prevede che anche l’alimentazione sia ben precisa.
“Sono vietati i sottoprodotti dell’industria e alimenti fermentati, inoltre la maggior parte di fieno e sfarinati devono provenire dalla stessa azienda in cui gli animali vengono allevati, dobbiamo seguire regole strettissime sull’alimentazione, come per le vacche da latte del parmigiano reggiano”.
“Come Coldiretti, per dare maggiori garanzie ai consumatori, abbiamo dato vita ad Agrozootecnica Toscana – spiega Fausto Ligas- infatti grazie a questa società abbiamo la possibilità di portare sugli scaffali della grande distribuzione la vera chianina a marchio FAI (Fatto dagli Agricoltori Italiani) ed assicurare una filiera chiara e trasparente dalla stalla alla tavola”
Quindi ai consumatori la possibilità di scegliere e soprattutto la possibilità di sapere cosa mettono nel piatto tutti i giorni.