Non leggete i libri, fateveli raccontare parla dell'Italia degli anni '60... che è sempre la stessa

POGGIBONSI. Tratto dall’opera di Luciano Bianciardi, al Teatro Verdi di Poggibonsi va in scena lo spettacolo “Non leggete i libri, fateveli raccontare”, in programma domani (2 marzo) alle 21,30.
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Con Angelo Romagnoli, per la regia di Francesco Pennacchia. Una produzione Compagnia Pennacchia Romagnoli/laLut in collaborazione con La Corte Ospitale di Rubiera.
La rappresentazione è all’interno della edizione 2012 di “Sipario Aperto”, la nuova stagione del Verdi di Poggibonsi, giunta quest’anno alla numero quattordici, con appuntamenti di teatro non convenzionale e musica.
A cura dell’Associazione Timbre e dall’Amministrazione comunale di Poggibonsi con il contributo di Regione Toscana, Amministrazione provinciale di Siena (circuito Sipario Aperto). La Direzione artistica è di Luca Losi e Cristina Del Zanna.
Con Non leggete i libri, fateveli raccontare Bianciardi racconta di un´Italia persistente: durante la lettura affiorano accenni alla società di quegli anni, ma per il resto, il libro sembra scritto oggi. Bianciardi, che intellettuale di prim’ordine è stato, dispensa consigli con tono sarcastico, con una lingua letteraria così tagliente da ferire.
Luciano Bianciardi, scrittore grossetano (1922-1971), redattore, giornalista, traduttore e sceneggiatore, che in Non leggete i libri, fateveli raccontare”, concepito e pubblicato nel 1967 per il settimanale “ABC”, ha inventato un manuale, scritto con criterio scientifico, per diventare intellettuale, dedicato a quei giovani privi di talento o con ambizioni spropositate rispetto ai loro mezzi, ma anche ai “vecchi leoni” dell´impresa culturale, ai maturi operatori e agli intellettuali affermati che popolano la nostra penisola, e ad uso degli sprovveduti “che nel mondo delle Muse non riescono a viverci, e non hanno ancora capito il motivo”.
“Bianciardi ha speso la vita a parlare di italica viltà – spiega Angelo Romagnoli – Il palcoscenico è la Capitale morale delle gioiose nefandezze dell´italiano che vuole arrivare ovunque e comunque. L´italiano inteso anche come lingua. La sua lingua maremmana, spesa nella grande Milano come un gioco di prestigio, gioca al desueto, punge all´improvviso e a tradimento come un chiodo arrugginito sulla spiaggia. I suoi personaggi sono le parole che si scelgono per se stessi, risuonano nella testa del lettore con la voce di Carotenuto, di Stoppa, dei grandi personaggi amari della commedia all´italiana che si muovono in quel perimetro linguistico-esistenziale che giace tra Flaiano, Gadda e Pietro Germi”.
Informazioni 0577/981298 – email: info@timbreteatroverdi.it – www.timbreteatroverdi.it
Ingressi: intero € 10 – ridotto € 8 (soci arci, sotto i 18 anni, sopra i 65 anni, studenti, carta Valdelsa Off). Ridotto speciale studenti medie superiori € 5.