ROMA. C'e' "l'esigenza di non far mancare il sostegno finanziario alle imprese con buone opportunita' di crescita, reali capacita' di superare la crisi". Lo ha sottolineato il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi all'assemblea dell'Abi. Basta con le commissioni "complesse e opache" e poi' il monito rivolto ai banchieri dal numero uno di Palazzo Koch. Il banchiere centrale ha sottolineato, nel corso del suo intervento, che le banche "devono risolvere la questioni alla radice. Sostituiscano spontaneamente, una volta per tutte", ha aggiunto, "le commissioni complesse e opache con commissioni ragionevoli sui fondi messi a disposizione. Per il resto si riconduca tutto all'applicazione trasparente dei tassi di interesse". Riguardo alla commissione di massimo scoperto, Draghi ha precisato di aver sollevato la questione all'inizio del 2007: "Invitavo le banche a superare un istituto poco difendibile sul piano della trasparenza e dell'efficienza. Il legislatore dava alla Banca d'Italia solo il potere di verificare che queste clausole venissero applicate con trasparenza, non di sostituirle con forme contrattuali diverse". Ma "la ripetuta azione di moral suasion sortiva effetti solo nei confronti dei maggiori gruppi". Per questo, ha evidenziato Draghi, "necessario e' stato l'intervento d'imperio del legislatore, anche se e' auspicabile un riordino delle varie disposizioni in materia di rapporti tra banca e cliente, peraltro previsto nella legge comunitaria da poco approvata dal Parlamento".