La gara vinta da Opera Spa con un costo molto inferiore alle tabelle ministeriali
SIENA. Il 15 aprile la cooperativa senese di servizi Zelig perde 33 dipendenti, cioè tutto il personale attualmente impegnato nei servizi di portineria, biglietteria, sorveglianza e di segreteria presso il Museo Civico, la Torre del Mangia ed il Santa Maria della Scala. Tutto deriva dal fatto che, nei mesi scorsi, il Comune di Siena ha effettuato due gare con valutazione soltanto del massimo ribasso ed ambedue sono state aggiudicate a raggruppamenti di imprese capeggiati da Opera Laboratori Fiorentini Spa dopo una lunga procedura di verifica dell’anomalia delle offerte.
I prezzi offerti da Opera sono infatti molto al di sotto di quanto viene rilevato dalle tabelle ministeriali cui le due gare facevano riferimento e, nel caso del Museo Civico e della Torre, il ribasso sul prezzo a base della gara è arrivato addirittura al 33,42%, cioè un terzo in meno rispetto a quanto i tecnici comunali avevano stimato fosse necessario per effettuare i servizi. La cooperativa Zelig ha ovviamente reagito a quella che ha ritenuto una palese violazione delle regole di corretta concorrenza ed a quanto stabilito dai bandi di gara, preparandosi ad effettuare i ricorsi al Tar ed inviando un dettagliato esposto alla magistratura ordinaria, ma le cose hanno preso una piega imprevista.
Il Comune infatti, giovedì 11, oltre a decidere l’aggiudicazione definitiva delle gare a Opera Spa, ha anche affidato immediatamente alla stessa la gestione dei servizi con procedura di urgenza, senza attendere la firma dei nuovi contratti che avverrà dopo i canonici 30 giorni necessari ai giudici per esprimersi sui ricorsi amministrativi. Che tutta questa fretta sia motivata, come afferma la lettera del Comune, da ragioni di risparmio, sembra poco plausibile, visto che, se il Comune fosse convinto di aver ragione, avrebbe rinviato il “risparmio” di poco più di un mese se avesse fatto un affidamento secondo le normali procedure.
Sta di fatto che queste decisioni comunali arrecano un ulteriore colpo ad una presenza della cooperativa senese nell’ambito dei servizi culturali che era iniziata proprio alla Torre del Mangia nel lontano 1987 e si era allargata negli anni, entrando nel Museo Civico, nelle nuove attività del Palazzo delle Papesse ormai cessate dal 2008, partecipando sin dall’inizio alle prime trasformazioni museali dell’ex ospedale Santa Maria, diventando l’interlocutore principale delle molte attività culturali create dalle varie istituzioni e che ora stanno tutte segnando pesanti arretramenti. Il prezzo che stavolta tocca alla Zelig pagare non è soltanto nell’immediata perdita di personale e di fatturato, nei costi che dovrà affrontare per i ricorsi e, in caso di sconfitta, negli esborsi per liquidare i Tfr; vi è anche la prospettiva di un ridimensionamento della propria struttura organizzativa con ulteriori rischi occupazionali.
Sappiamo tutti che la crisi cittadina e delle sue principali istituzioni non può che causare sacrifici per tutti, ma quando i tagli impoveriscono il tessuto produttivo locale e favoriscono l’ingresso di operatori esterni che alterano le regole del mercato, si rischia di indebolire pesantemente le possibilità di una futura ripresa della città.
Società Cooperativa Zelig
La Presidente Giovannella Pacini