Figure, figurine, figuracce e figuri delle elezioni amministrative
di Augusto attioli
SIENA. Bravi gli strateghi del centrodestra a vincere le elezioni, ma anche a far dimenticare a chi l’ha votato i cinque anni della gestione, non proprio esaltante, del sindaco De Mossi, ripudiato da Fdi, Lega e Fi solo quando mancavano pochi mesi alla fine della legislatura.
Per cinque anni i partiti del centrodestra hanno assecondato De Mossi, sopportando anche le sue amicizie strette con il gruppo del “ricciarello magico”, salvo poi fare i conti quando, in vista delle elezioni comunali, lo hanno buttato via come una scarpa vecchia. Puntando prima su Emanuele Montomoli poi scaricato, ufficialmente per la sua appartenenza alla massoneria, ma in realtà, secondo fonti bene informate, per contrasti sul numero di candidati consiglieri nella lista del candidato sindaco graditi alla coalizione, poi su Nicoletta Fabio, che il mondo delle contrade ha visto con favore, ma nella cui lista personale sono stati eletti un buon numero di consiglieri dell’area del sempiterno Alfredo Monaci, non proprio un verginello della politica senese. Avendo molta esperienza della vecchia scuola Dc che fu nei giochi politici, farà valere il peso dei suoi voti a favore della neo eletta Nicoletta Fabio.
Indubbiamente la sua una strategia vincente condita da buona dose di cinismo, che – messa a confronto con quelle di Massimo Castagnini di Stefano Scaramelli e di altri competitors – lo fa sembrare un piccolo Churchill in salsa senese. Quel cinismo politico che fa giocare su vari tavoli anche lo stesso Scaramelli: in Regione Toscana nella maggioranza di centro sinistra, a Siena sostenitore del gruppo che ha candidato Castagnini (fra cui lo stesso De Mossi, la cui lista è stata un disastro), sedicente civico di centrodestra, ma almeno nel periodo del suo governo cittadino molto in sintonia con Matteo Salvini. L’ex presidente di Sigerico ha ottenuto un risultato che non fa esser in qualche modo determinante. Per cui Scaramelli si deve accontentare di un Castagnini il cui ruolo in consiglio comunale è tutto da inventare.