CHIUSI. Sala grande del Chiostro di San Francesco gremita, per l’incontro sulle malattie neo-plastiche, tenuto da Mauro Antimi, già in passato protagonista di apprezzate conferenze sull’argomento. E riprendendo il filo di un discorso caro al professionista, primario emerito di oncologia medica all’Ospedale Sant’Eugenio di Roma e professore ac di oncologia clinica all’Università Tor Vergata della Capitale, si è parlato su “Diagnosi precoce e nuove terapie dei più frequenti tumori umani”.
Antimi ha impostato la sua relazione in termini di evoluzione delle diagnosi e delle terapie, di progressi compiuti negli ultimi cinquant’anni, così importanti da risultare superiori a tutti quelli conosciuti dall’umanità nei secoli precedenti. Questa nuove conoscenze hanno portato a studi importantissimi da cui è scaturita la maggiore novità rispetto agli ultimi 10-15 anni: l’oncologia non si occupa più della malattia ma della specificità con cui essa si sviluppa in un singolo organismo; l’approccio individuale porta sempre di più a decisioni di diagnostica e soprattutto di terapia molto più selettive e dunque più efficaci.
Antimi è riuscito a dare un’informazione scientifica sulla nuova situazione dell’oncologia clinica, quella vissuta, cioè, negli ospedali, nell’università, nella ricerca, che non riguarda solo le terapie ma anche la diagnosi precoce. Quest’ultima, da tenere distinta dalle procedure di screening, che portano ad indagare il rischio di tumore nella popolazione sana, dispone, grazie a nuove scienze come la genomica, di mezzi che consentono di diagnosticare la malattia molto in anticipo rispetto al suo sviluppo, addirittura prima che il paziente mostri i sintomi. Naturalmente anche questa è una condizione che consente di affrontare più efficacemente (e con maggiori possibilità di successo) i tumori umani.
“L’atteggiamento più corretto che possiamo avere verso i risultati che la scienza sta ottenendo è di fiducia” ha detto il Prof. Antimi. “La mole di lavoro in atto non può non dare risultati validi; non abbiamo soluzioni “a tre mesi” ma il tempo in cui tutto questo si svilupperà non dovrebbe essere neanche troppo esteso; e quello che si comincia a vedere ci dà già delle certezze scientifiche. Certo – ha sottolineato il relatore – ci vuole prudenza, per non creare illusioni che definisco disumane”.
Antimi ha chiuso il suo intervento e ha poi ribadito, incontrando la stampa, sempre con energia e chiarezza, che tutte le risposte si possono trovare nella ricerca che va dunque sostenuta e incoraggiata.
Piena soddisfazione per la riuscita dell’evento è stata espressa dal vice-Presidente Vicario Alberto Ravazzi che, insieme al Dott. Giorgio Ciacci, Consigliere della mutua, ha condotto l’evento.
Presente anche il Presidente di Tema Vita, Massimo Barbini, che, dopo aver ricordato che i soci sono ormai circa 4.500, ha invitato tutti gli aderenti a partecipare all’Assemblea (altro evento che tornerà in presenza), già convocata per sabato 17 giugno, a Montepulciano, presso l’Auditorium della banca.