"Sorprende non poco leggere dichiarazioni fuorvianti e mistificatrici"
SIENA. All’indomani del disastroso, quanto ampiamente prevedibile, risultato del nuovo Movimento 5 Stelle senese e della sua candidata sindaco Boldrini, sorprende non poco leggere dichiarazioni che reputo fuorvianti e mistificatrici, rispetto a quanto avvenuto nel 2018.
“Non dobbiamo scordare la situazione in cui il Movimento versava a Siena fino a pochi mesi fa. Nel 2018 non ci eravamo presentati ai nastri di partenza, il gruppo era pressoché inesistente…”.
La Boldrini dimentica forse che nel 2018 il gruppo Siena 5 Stelle era ben presente, conosciuto e radicato sul territorio, con un candidato sindaco pronto ad affrontare la sfida elettorale e una squadra di tutto rispetto a suo supporto. Lei dovrebbe saperlo bene, visti i rapporti che aveva con il “nuovo” Movimento 5 Stelle – quello di Di Maio, per capirsi, che negò la certificazione -, tanto da diventarne poi uno dei referenti locali, oltre che assistente dell’onorevole Migliorino.
Alla luce di tutto questo, compresa una campagna elettorale in cui sono intervenuti senatori, europarlamentari e pure la consigliera regionale Noferi, penso sia inutile sottolineare quanto il risultato sia indubbiamente disastroso, poco più di 400 voti su oltre 27mila, a conferma che la Politica, quella vera, si fa con le idee, nelle piazze e tra la gente, non in chat private e riunioni di salotto.
Un risultato disastroso, soprattutto se confrontato con la prima presenza di Siena 5 Stelle nel 2011 – quando ottenemmo comunque oltre 1150 voti – e nel 2013, con la conquista di due scranni in consiglio comunale grazie a quasi 2.500 voti.
Dopo il Governo Conte e l’esperienza del parlamentare “senese” Migliorino, credo che quei 400 voti debbano far seriamente riflettere sulla bontà dell’operato della classe dirigente del “nuovo” MoVimento 5 Stelle senese negli ultimi anni, dal 2018 in poi.
Michele Pinassi