Il consigliere provinciale del Carroccio annuncia una interrogazione
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Riceviamo e pubblichiamo dalla Lega Nord di Siena che trasmette un intervento di Giovanni Di Stasio, consigliere provinciale della Lega Nord di Siena.
“SIENA – La notizia dell’arresto dell’imprenditore senese proprietario del Poggibonsi Calcio, ci lascia esterrefatti soprattutto per i capi di imputazione ascrittigli. Le comunità della provincia di Siena si sono sempre contraddistinte per onestà e questo modo di operare non ci appartiene.
Dalle indagini è emerso come gli indagati siano un numero esorbitante. Ben 123 persone. Leggiamo che tra gli indagati ci sono laboratori di analisi, responsabili di inceneritori e di discariche.
Giovanni Di Stasio (Consigliere Provinciale): “Ho già depositato un’interrogazione per conoscere se l’azienda Pianigiani Rottami abbia intrettenuto rapporti di qualsiasi tipo con la società Sienambiente di cui la provincia detiene una quota del 17%. Al prossimo Consiglio provinciale chiederò inoltre l’istituzione di una commissione speciale d’inchiesta per fare luce sui possibili legami che l’azienda Pianigiani Rottami abbia potuto intrattenere con le amministrazioni pubbliche della provincia di Siena e con i gestori degli impianti di incenerimento e di discarica e per quantificare i possibili danni all’ambiente derivati da questi fatti dolosi. I fatti portati alla ribalta dalla magistratura, alla quale va il nostro plauso per l’impegno e la professionalità dimostrata, sono gravissimi e lasciano intravedere come anche il nostro territorio non sia immune da gestioni oscure o da infiltrazioni della criminalità organizzata. Sono fatti che meritano quindi la massima attenzione di tutte le forze politiche. Se fosse accertato che materiali dannosi per la salute dei cittadini sono stati bruciati o stoccati anche negli impianti del nostro territorio, generando un danno per la salute dei cittadini, l’amministrazione provinciale e tutti i comuni interessati dovrebbero costituirsi parte civile nel procedimento a carico di Pianigiani. Infine, ma non per ultimi, chiediamo che siano salvaguardati i dipendenti dell’azienda.”