Nuku'alofa. E' destinato ad aggravarsi sensibilmente il bilancio dell'affondamento di un traghetto avvenuto due notti fa in pieno oceano circa 53 miglia nautiche al largo di Nuku'alofa, capitale delle Tonga, nel Pacifico centrale. Una revisione della lista dei passeggeri, peraltro incompleta, ha infatti permesso alle autorita' di stabilire che a bordo c'erano almeno 119 persone, contro una stima iniziale di 96: i superstiti tratti in salvo ammontano a 53, mentre gli unici cadaveri finora recuperati sono due, tra cui quello di un cittadino britannico. Mancano tuttora all'appello 66 naufraghi, compresi 21 tra donne e bambini e anche diversi stranieri: vi sono infatti dispersi con nazionalita' tedesca, francese e giapponese, oltre che del Regno Unito. Mano a mano che passa il tempo, le speranze di riuscire a trovarne ancora qualcuno in vita si assottigliano sempre di piu'. Il mare delle Tonga, freddo e profondo, per di piu' e' infestato dagli squali. Non e' inoltre escluso che a bordo viaggiassero altre persone le quali, per negligenza, non erano state registrate: il computo delle vittime potrebbe dunque aumentare ulteriormente.