SIENA.“Guardiamo numeri e non percezione – dice Daniele Fineschi, candidato della lista Emanuele Montomoli Sindaco. – Se guardiamo a livello internazionale, stiamo assistendo alla grande crisi di tutti i servizi sanitari universalistici a finanziamento pubblico. L’Italia non fa eccezione, e nel nostro piccolo neppure la Toscana.
Nonostante buone performances oggettive a livello di cura e sanità pubblica (corrispondenti anche a un progressivo sforamento del budget annuale), la percezione che si ha del servizio ricevuto, come pazienti è in continuo peggioramento. – prosegue Fineschi -. A Siena poi, siamo abituati da secoli alla cura di alto livello, ed è ormai comune sentirsi dire che “l’ospedale non è più come una volta”, oppure “un tempo i medici erano diversi”, e così via. Le ragioni di questo scollamento tra numeri e percezione sono molteplici. Ma vale la pena ricordare, che un servizio sanitario non è un negozio di beni materiali. Erogare salute non corrisponde semplicemente a erogare una prestazione.
I fattori che compongono il risultato sono molti e molti di essi dipendono dalla parte umana di chi eroga e di chi riceve, empatia, compassione, solidarietà. E al momento entrambe le parti sono in crisi.
La sofferenza economica del sistema è coincisa con la crisi del turnover medico e con l’aumento progressivo della richiesta di prestazioni dovuto anche alla pandemia, ma non solo.
Il risultato? L’enorme pressione sviluppata sul personale sanitario, un po’ in tutti i settori, ha portato i livelli di stress oltre il sopportabile, e questo si può provare a coprire in facciata ma risulta poi evidente nei rapporti personali. Che sono poi, parte integrante del processo di cura.
Sarebbe illusorio pensare che un sindaco o un consiglio comunale possano frenare un processo del genere: è evidente che i prossimi anni, se non mesi, porteranno rivoluzioni continue. Ma spetta alle autorità locali essere preparate a riceverle e non subirle, ad aiutare i cittadini a conoscerle e capirle, e a supportare coloro che lavorano nella sanità sul proprio territorio.
E in questo si può fare molto – sottolinea Fineschi – Lavoro da anni sul territorio, in ambito di Medicina Generale, o di Famiglia che dir si voglia, in supporto dei colleghi più giovani che arrivano, perché possano svolgere il lavoro che amano e per cui hanno studiato a lungo, ma anche impegnandomi perché non si creino situazioni di vuoto assistenziale, ormai sempre più a rischio anche da noi. Sono convinto che il Comune possa avere un ruolo importante in questo, supportando i medici che entrano sul lavoro ma anche quelli che provano a portarlo avanti da più tempo, in ogni parte di Siena, sia fuori che dentro il centro storico; che debba essere pronto alle necessità anche materiali durante l’avvento delle Case della Comunità, anche per poter sfruttare i fondi del PNRR, ma non solo; che si possa fare molto a supporto del cittadino che si troverà davanti i cambiamenti del Servizio Sanitario, sia positivi che negativi, compreso un servizio di informazione puntuale; che sia inoltre necessario che il sindaco presieda un tavolo aperto a cui siedano sì l’Ospedale e la Usl Toscana Sud-Est, ma anche le associazioni di rappresentanza dei professionisti coinvolti, medici, infermieri e non solo, perché questi tornino a sentirsi protagonisti utili e non semplici pedine pronte alla fuga”.