Figura storica della Resistenza senese, aveva 88 anni
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SIENA. E’ morto all’età di 88 anni una figura storica della sinistra senese: Emo Bonifazi. Nato a Pienza (SI) il 25 dicembre 1925, consegue il diploma di insegnante elementare e successivamente, nel 1944, la maturità classica. Nel 1942 si iscrive al PCI e partecipa alla Resistenza armata prima nella formazione Mencattelli e poi nella Brigata Garibaldi “Spartaco Lavagnini”.Dopo la Liberazione assume vari incarichi nella federazione PCI di Siena e nel 1948 viene arrestato e messo in carcere per la partecipazione alle manifestazioni contro l’attentato a Palmiro Togliatti. Assolto senza alcun addebito e senza processo, dal 1953 al 1961 è dirigente e poi segretario provinciale della Federazione del PCI di Grosseto. Componente della sezione agraria alla Direzione nazionale del PCI, membro della segreteria nazionale dell’Alleanza contadini, è fondatore dell’Associazione regionale contadini della Toscana, di cui è presidente dal 1965 al 1978. Per tre legislature, dal 1968 al 1979, è eletto deputato al Parlamento, fa parte della commissione Agricoltura della Camera e della commissione Interparlamentare per la elaborazione dei decreti di trasferimento delle competenze dallo Stato alle Regioni.
Alle consultazioni regionali del 8 – 9 giugno 1980 è eletto nella lista del PCI della circoscrizione di Siena con 2.704 preferenze ed entra a far parte della Giunta regionale come assessore all’agricoltura, foreste, caccia e pesca.
Alle elezioni regionali del 12 – 13 maggio 1985 è rieletto nella stessa lista e circoscrizione con 3.631 preferenze. Rientra in Giunta e mantiene le precedenti competenze fino al 26 maggio 1987, data in cui si dimette da consigliere regionale per motivi personali.
Ad Ilaria e famiglia le condoglianze della Redazione del Cittadino On Line.
(Nella foto, Emo Bonifazi fotografato da Augusto Mattioli alla festa dell’Unità del 1976)
Il cordoglio di Simone Bezzini
“Mi stringo forte, a nome di tutta la Provincia, al cordoglio dei figli Ilaria e Marco e di tutta la famiglia per la scomparsa di Emo Bonifazi, partigiano combattente, politico appassionato e uomo delle istituzioni. Ho avuto il privilegio e l’onore di conoscere Emo e di ascoltare, dalla sua voce, i racconti di alcuni dei momenti storici più importanti, non solo per la nostra provincia, ma per tutto il Paese. Con Emo se ne va uno dei protagonisti della Resistenza senese, prima nella formazione Mencatelli poi nella Brigata Spartaco Lavagnini. Arrestato e messo in carcere nel 1948 per la partecipazione ai moti contro l’attentato a Palmiro Togliatti, fu assolto senza alcuna imputazione e senza processo. E’ stato deputato dal 1968 al 1979 e membro della Commissione agricoltura, della quale è stato anche vicepresidente, mentre dal 1980 al 1987 è stato assessore regionale all’agricoltura.
… e quello di Carli e Guicciardini
“Un partigiano, un dirigente politico, un amministratore, ma soprattutto un grande uomo, che ha dedicato la vita al servizio della politica e alla lotta per il bene comune. Con Emo Bonifazi se ne va una grande figura del nostro territorio che ha dato tanto a Siena e al nostro Paese. Alla sua famiglia ed a tutti i suoi cari va la nostra vicinanza in questo momento di dolore. Emo è stato per tante persone un amico, un compagno, un punto di riferimento, con la sua vita ci ha insegnato come la politica debba essere vissuta, sempre, come passione e impegno al servizio degli altri. Emo Bonifazi ci mancherà molto e il suo ricordo, il suo pensiero e la sua vita resteranno per tutti noi un modello e un insegnamento da portare sempre nel cuore”. Con queste parole Niccolò Guicciardini e Giulio Carli, rispettivamente segretario provinciale e comunale del Partito democratico di Siena intervengono in merito alla scomparsa di Emo Bonifazi, avvenuta oggi, lunedì 18 marzo.
Il cordoglio del segretario della CGIL, Claudio Guggiari
“La scomparsa di Emo Bonifazi ci rattrista profondamente”. Il Segretario Generale della CGIL di Siena Claudio Guggiari esprime così il cordoglio del sindacato senese per la morte del partigiano e politico senese.
“La sua vita – prosegue Guggiari – ha sottolineato i valori della libertà, della democrazia, della giustizia. Il suo impegno sociale e politico, la sua militanza partigiana sono stati un messaggio ed un incoraggiamento mai affievolito per tutti coloro che hanno lottato per l’affermazione dei diritti dei più deboli. Ci uniamo al dolore della sua famiglia e della nostra comunità – conclude il Segretario – che perdono un uomo di grande spessore umano e politico”.
Il cordoglio della Cia
La Cia Toscana esprime cordoglio alla famiglia ed alle persone vicine a Emo Bonifazi, partigiano nella Formazione “Mencattelli” e poi nella Brigata Garibaldi “Spartaco Lavagnini”, dirigente politico e sindacale del movimento contadino. Emo Bonifazi ricoprì la carica di assessore all’Agricoltura della Regione Toscana dal 1980 al 1987, lavorando alla costruzione di un modello di agricoltura di qualità, ancora oggi ammirato in Italia e in Europa. Tra i fondatori dell’Alleanza Nazionale dei Contadini, ricoprì l’incarico di presidente dal 1965 al 1978. Anni in cui, da parlamentare, si impegnò nella Commissione Agricoltura della Camera e della Commissione interparlamentare che si occupò del trasferimento delle competenze dallo Stato alle Regioni. Nel 1972 fu primo firmatario di una Proposta di Legge per il superamento della mezzadria e la sua conversione in contratto di affitto. Il testo venne nuovamente presentato nel 1976. La Legge 203, che abolisce la mezzadria, venne finalmente approvata nel 1982. Nel testo appare evidente il pensiero di Emo. Nel 1977 fu tra i fondatori della Confederazione Italiana Coltivatori, Cic, poi diventata Confederazione Italiana Agricoltori, Cia.
… e quello di Susanna Cenni
Emo, un pozzo di esperienza, di vita e di memoria. Sono tra coloro che ha avuto modo di conoscerlo, di ascoltarlo, anche di discutere animatamente con lui. Un uomo meticoloso, attento, innamorato dell’impegno politico e della sua terra. Un uomo che sino agli ultimi suoi anni ha amato studiare, approfondire, pensare, scrivere. Anche quando non aveva più incarichi di primo piano, nei suoi contributi non è’ mai stato banale, è stato invece sempre capace di sollecitare confronto. Ci mancherà. Sarà una figura di cui conservare preziosamente la memoria e la storia, perché è storia della nostra terra, della sua evoluzione, della sua democrazia. A Ilaria e a Marco le mie più sentite condoglianze.