La nota del gruppo consiliare Per Monteriggioni. “Il sindaco Frosini ha appoggiato le richieste di una parte del mondo ambientalista escludendo le altre parti coinvolte”
MONTERIGGIONI. “Il contrasto creatosi tra le parti coinvolte nelle recenti polemiche sui tagli boschivi nella montagnola, in particolare tra il mondo silvicolo forestale e il mondo ambientalista (WWF Siena, Italia Nostra Siena, C.A.I di Siena e Gruppo di Intervento Giuridico) sta diventando sempre più grave e articolato. Questa frattura è stata resa ancora più grave dal comportamento del sindaco Frosini, il quale ha avallato quanto espresso nel corso delle numerose interviste rilasciate da esponenti del mondo ambientalista senese, senza tenere minimamente conto della controparte”. Con queste parole il gruppo consiliare Per Monteriggioni esprime, in una nota, la preoccupazione per la situazione creatasi nelle ultime settimane in merito alla gestione della Montagnola.
“Pur non volendo entrare nel merito delle questioni – si legge nella nota del gruppo consiliare di Per Monteriggioni – ci limitiamo a registrare un metodo asimmetrico e dannoso adoperato dal sindaco Frosini, dando ascolto e considerazione a queste nobili, ma parziali, componenti del mondo ambientalista, escludendone altre e rifiutando di considerare le ragioni dei proprietari dei fondi. In questo modo il primo cittadino di Monteriggioni ha agito, di fatto, come un potente divaricatore tra queste componenti sociali. Questo strappo, che sembra difficilmente ricucibile, almeno nel breve termine, è stato sancito nel pomeriggio dello scorso 1 marzo, quando il sindaco, insieme all’assessore Valenti, ha illustrato i capisaldi del suo fantomatico progetto di Parco della Montagnola ai vertici del Comune di Casole d’Elsa, riuniti insieme alla parziale rappresentanza del mondo ambientalista”.
“In questa occasione – si legge ancora nella nota – Frosini ha attuato una sfacciata e inspiegabile estromissione dal tavolo di confronto non solo di alcune importanti associazioni ambientaliste, ma anche dei proprietari silvicolo forestali e dei rappresentanti delle principali associazioni di categoria del mondo agricolo. Alcuni giorni fa, infatti, il coordinamento dei silvicoltori ha attaccato il Comune in merito alla gestione del parco sulla Montagnola, lamentando di non aver mai visto, fino ad oggi, alcun progetto e sottolineando la loro estromissione nella questione da parte dell’amministrazione comunale. I silvicoltori, inoltre, lamentano e denunciano una caduta di valore dei terreni sulla Montagnola e stanno fermando il flusso di investimenti silvicolo forestali. Tutto questo ha indotto i silvicoltori a interrompere l’iter procedurale già concordato per la concessione delle autorizzazioni necessarie a correre la Granfoindo e i bikers sono stati i primi a pagare un alto prezzo per le incomprensibili scelte dell’attuale sindaco di Monteriggioni”.
“Adesso – si legge a conclusione della nota del gruppo consiliare – la situazione è molto più grave di un mese fa. Le tensioni si stanno acuendo ulteriormente, sino a costringere nei giorni scorsi Legambiente a una discesa in campo con un ruolo pacificativo e mediatore. Tuttavia, a nulla varranno questi sforzi se il sindaco Frosini non renderà pubblico il progetto del Parco sulla Montagnola, che per ora è ‘come l’Araba Fenice, che ci sia ognun lo dice, cosa sia nessun lo sa’. Le voci che si rincorrono sono le più disparate e in assenza di chiarezza da parte dell’amministrazione comunale non possiamo che confermare la nostra preoccupazione per una situazione di conflitto fuori controllo tra istituzioni, associazioni e operatori economici, che può portare solo a pessime conseguenze per tutti gli attori coinvolti, in ogni caso a scapito della comunità di Monteriggioni”.