Si studia la discriminazione linguistica nei contesti scolastici
SIENA. Il fenomeno della discriminazione dovuta all’accento, straniero, regionale o locale, è presente nella vita di tutti i giorni. Per indagare la tematica della discriminazione linguistica nei contesti scolastici, molto importante e ancora poco nota in Italia, è stato finanziato dall’Agenzia nazionale Erasmus+ il progetto “CIRCE”.
Il programma, che vedrà coinvolte Silvia Calamai, Rosalba Nodari, Letizia Cirillo e Laurie Anderson, docenti della sede di Arezzo del dipartimento di Filologia e critica delle Letterature antiche e moderne dell’Università di Siena, si svilupperà per un periodo di tre anni per un finanziamento complessivo di 400mila euro.
L’acronimo CIRCE (Counteracting accent dIscrimination pRactiCes in Education) allude alla dea dalla voce umana, che proprio per questo viene vista con sospetto dagli dei: si tratta, per l’appunto, di una delle più antiche testimonianze di razzismo sonoro.
L’accento è un fenomeno linguistico, che riguarda il nostro modo di parlare, ma anche i suoni e l’intonazione. Ma è anche un fenomeno sociale: se il nostro interlocutore ci identifica come straniero, come migrante, come ‘diverso’, questa identificazione pesa, nel bene e nel male, nel vissuto quotidiano.
“L’accento è anche un fenomeno identitario: è il veicolo della mia storia personale, perché io sono la lingua che parlo, e come la parlo. – Spiega la professoressa Silvia Calamai -. Gli accenti sono la nostra carta d’identità, parlando ci presentiamo agli altri, diciamo chi siamo e indubbiamente, ci sono, anche in Italia, accenti giudicati meglio di altri, così come ci sono accenti stigmatizzati”.
Quindi, che effetti hanno i giudizi sull’accento, sia esso non nativo o regionale, in un’aula scolastica e universitaria? Che legame hanno con l’insuccesso scolastico? Come rendere consapevoli gli insegnanti dei giudizi automatici che si proiettano sul modo di parlare di uno studente? Il tema è particolarmente stimolante per il corso di laurea in Lingue per la comunicazione interculturale e d’impresa dell’ateneo e per la neonata laurea magistrale in “Lingue per l’impresa e lo sviluppo”, attiva dal prossimo anno accademico 2023-2024.
Gli accenti diversi dell’inglese come lingua non nativa saranno indagati, anche con il coinvolgimento degli studenti e delle studentesse, in una prospettiva autenticamente europea. Il partenariato vede coinvolti, oltre all’Università di Siena e l’Istituto di Linguistica Computazionale “Antonio Zampolli” (ILC) di Pisa, importanti atenei esteri della Germania, Bosnia ed Erzegovina e del Portogallo.