"Diverse clausole dei contratti stipulati con DSU non vengono rispettate"
SIENA. Da Cravos riceviamo e pubblichiamo.
“Da mesi la situazione nella mensa Sant’Agata è diventata problematica: file interminabili, cibo di scarsa qualità e menù non adatti a determinate esigenze alimentari. Oltre alle questioni relative alla chiusura della mensa Bandini, queste inefficienze sono dovute alla cattiva gestione del privato, Vivenda, a cui è stato esternalizzato il servizio.
Vivenda Spa appartiene al gruppo La Cascina, società che si occupa della gestione di mense nell’ambito pubblico (scuole, università e ospedali) in tutta Italia e, da diversi anni, gestisce Sant’Agata e i bar universitari. Il gruppo La Cascina è stato più volte nominato sui giornali per vari scandali.
Attualmente il diritto allo studio in Toscana sta subendo un forte processo di smantellamento dei servizi offerti a causa dell’indirizzo politico ministeriale e regionale, che tende sempre più alla monetizzazione e all’esternalizzazione dei servizi.
Come ci dimostra la gestione senese, spesso diverse clausole dei contratti stipulati tra DSU e Vivenda non vengono rispettate. I disservizi sono molto simili a quelli che i fatti di cronaca hanno reso noti in tutta Italia: generi alimentari di scarsa qualità, organizzazione del servizio con gravi mancanze, condizioni per i lavoratori al limite dell’accettabile e inosservanza delle esigenze alimentari e/o religiose percepite dagli studenti.
Nella nostra città da anni Vivenda ha il monopolio della ristorazione universitaria in quanto riesce a vincere ogni gara d’appalto con prezzi più bassi e viene preferita ad altre aziende che casualmente non si dimostrano mai competitive.
Entro l’estate sarà presentata dal DSU Toscana una nuova gara d’appalto su mensa Sant’Agata. Riteniamo inaccettabile che l’unica mensa in centro a Siena venga di nuovo affidata ad una ditta che guadagna a scapito della qualità dei servizi offerti alla comunità studentesca.
Difendiamo un diritto allo studio pubblico che sia direttamente gestito dall’ARDSU e che garantisca un servizio di qualità, il controllo sulla gestione della mensa e il rispetto delle esigenze degli studenti, evitando in questo modo le speculazioni dei privati.
Fuori Vivenda da Siena!”.