L'Osservatorio Viva la pappa con il pomodoro denuncia che per il 75% il giudizio qualitativo è insufficiente
SIENA. L’assessore Benini in un post sui social ha pubblicato alcune cifre delle tariffe mensa non pagate dagli utenti relative all’anno 2018, affidate a Sigerico per la riscossione.
A tal riguardo, nello stile che lo contraddistingue e che ha contraddistinto tutto il suo mandato, ha provocatoriamente chiesto a l’Osservatorio W la pappa al pomodoro di fare delle indagini, domandandosi se tra gli evasori della tariffa ci fosse qualche “talebano”, che addirittura contesti la qualità del servizio, purtroppo ulteriormente decaduta, secondo l’opinione degli utenti, sotto la gestione De Mossi-Benini.
L’Osservatorio non si occupa di riscossioni: un buon amministratore invece dovrebbe interrogarsi su cosa spinge la stragrande maggioranza degli utenti residenti e non – se non l’elevato senso civico dei senesi – a continuare pagare il servizio mensa, nonostante la bassa qualità offerta e le procedure di pagamento molto farraginose.
Quanto alle indagini dell’Osservatorio, vogliamo rinfrescare la memoria all’assessore con i dati del sondaggio condotto poco più di un anno fa secondo il quale oltre il 75% degli utenti giudica negativamente la qualità del servizio mensa e con i report delle ispezioni condotte dalla commissione mensa nei refettori, da cui emerge che generalmente tra il 40% e il 50 % del cibo finisce nel cassonetto della spazzatura.
Si tratta di documenti che oltre ad essere presenti nella pagina social dell’Osservatorio sono stati inviati anche all’assessore ed al sindaco via PEC.
Tale situazione genera ancora maggiore sconforto soprattutto nel confronto con quanto avviene a non più di 70 km di distanza (Sesto Fiorentino), dove esiste una mensa pubblica buona, che si approvvigiona con i prodotti di filiera corta del territorio, che costa meno per gli utenti ed il Comune, che dà dignità e valore al lavoro dei contadini e di chi si occupa di preparare e servire il cibo, e che, infine, riscontra il gradimento dei bambini, che dovrebbe essere il primo pensiero per un assessore piuttosto che aizzare continue polemiche inconcludenti. Una mensa quella di Sesto Fiorentino che riesce a fare 7mila pasti di qualità rispetto ai 2mila che ogni giorno prepara l’ASP.
Consigliamo a tal proposito all’assessore, ma anche a tutti i candidati sindaci, di guardare la registrazione delle puntate di “Generazione Bellezza”, trasmissione condotta da Emilio Casalini, dei giorni 30 e 31 marzo disponibili su Raiplay.
L’Osservatorio ha finora incontrato tutti i candidati sindaci (tranne uno, si può facilmente dedurre chi), che hanno voluto avere un confronto su questi temi, riscontrando la volontà da parte di tutti di operare una profonda discontinuità rispetto a quanto finora avvenuto. Valuteremo poi cosa verrà inserito nei programmi e soprattutto le azioni concrete che saranno messe in campo.
Vorremmo però suggerire al candidato sindaco che ha accolto l’assessore Benini tra i propri sostenitori e candidati di esprimere una posizione chiara sulla qualità del servizio mensa che intende offrire agli utenti, in caso di elezione anche perché avere Benini fra le sue file ci potrebbe indurre a pensare che abbia in mente di continuare a proporre lo stesso menù indigesto.