SIENA. Il 30 marzo alle ore 17 sarà presentato alla libreria Becarelli il libro “Fame d’Aria” di Daniele Mencarelli, edito da Mondadori. Con Fame d’aria, Daniele Mencarelli fa i conti con uno dei sentimenti più intensi: l’amore genitoriale, e lo fa portandoci per mano dentro quel sottilissimo solco in cui convivono, da sempre, tragedia e rinascita.
Daniele Mencarelli, poeta e narratore, nasce a Roma nel 1974. La sua ultima raccolta poetica è Tempo circolare (poesie 2019-1997), peQuod, 2019. Del 2018 è il suo romanzo d’esordio, La casa degli sguardi (premio Volponi, premio Severino Cesari opera prima, premio John Fante opera prima). Nel 2020 esce Tutto chiede salvezza. Con Sempre tornare lo scrittore chiude la sua ideale trilogia autobiografica. Nell’aprile del 2022 è andata in scena la sua prima opera teatrale: Agnello di Dio, che ora si appresta a girare i teatri d’Italia. Collabora scrivendo di cultura e società con quotidiani e riviste.
Il 31 marzo alle 18 presentazione del libro “Vi avverto che vivo per l’ultima volta. Noi e Anna Achmatova”
«E noi, che cosa stiamo diventando? E io, cosa sono diventato?» si chiede Paolo Nori. E la risposta viene da una lontananza che in verità brucia distanze e porta con sé, come fosse turbine di visioni, di fatti, di sentimenti, e naturalmente di poesia, la vita di Anna Achmatova. «Vogliamo raccontare» dice Nori «la storia di Anna Achmatova, una poetessa russa nata nei pressi di Odessa nel 1889 e morta a Mosca nel 1966. Anche se Anna Achmatova voleva essere chiamata poeta, non poetessa, e non si chiamava, in realtà, Achmatova, si chiamava Gorenko; quando suo padre, un ufficiale della Marina russa, seppe che la figlia scriveva delle poesie, le disse “Non mischiare il nostro cognome con queste faccende disonorevoli”. Allora lei, invece di smettere di scrivere versi, pensò bene di cambiar cognome. E prese il cognome di una sua antenata da parte di madre, una principessa tartara: Achmatova.»
Paolo Nori, dopo il diploma in ragioneria, ha lavorato come ragioniere in Algeria, Iraq e Francia. Tornato in Italia, ha conseguito la laurea in Lingua e Letteratura Russa presso l’Università degli Studi di Parma. Ha quindi esercitato per un certo periodo l’attività di traduttore di manuali tecnici dal russo a tempo parziale. Alla redazione della rivista Il semplice conosce Ermanno Cavazzoni, Gianni Celati, Ugo Cornia, Daniele Benati, con i quali collabora per anni, cominciando a pubblicare i suoi scritti influenzati dalle correnti avanguardistiche russe e dalla scrittura emiliana. È fondatore e redattore della rivista L’Accalappiacani, edita da DeriveApprodi, e fondatore e curatore della rivista Qualcosa, edita da Sempremai. Collabora con alcuni quotidiani tra cui Il manifesto, Libero, Il Foglio e Il Fatto Quotidiano, e ha un blog su Il Post.