"Una conclusione scellerata e offensiva per la comunità"
SIENA. “Non c”è dubbio, noi non scendiamo sotto il 50%. Per il resto la banca ha parlato, Mussari lo ha detto anche l’altro ieri e io sono d’accordo”, ha detto Mancini a chi gli chiedeva se resta quindi ferma l’intenzione di non diluire la quota della Fondazione in banca Mps.
Vogliamo iniziare il nostro intervento riportando testualmente le parole del Presidente della Fondazione Mancini espresse non più di un anno fa (22 febbraio 2011), in una delle sue numerose e poco coerenti esternazioni, che già ci sembravano tanto approssimative quanto assurde, ma che, alla luce di quanto riportato oggi dalla stampa sulla diluizione della quota in Banca MPS (una conclusione che riteniamo scellerata e offensiva per la Comunità), appaiono ancora più gravi e sconcertanti.
Ma a chi (e soprattutto da chi) è stata affidata la “cassaforte dei Senesi”, ovvero un patrimonio incalcolabile accumulato nei secoli da generazioni di Senesi onesti e capaci? Come è stato possibile nominare persone carenti non solo di competenze e professionalità, ma anche della necessaria cultura del territorio? Persone che in pochi anni hanno distrutto un patrimonio, passato da un attivo di ca. 14 miliardi a un debito attuale di oltre 1 miliardo, nonostante la vergognosa svendita di tutti i gioielli che la Fondazione aveva ereditato al momento della sua costituzione. Siamo certi che nessun “vero” cittadino Senese, attento alla Comunità e non agli interessi particolari e di gruppi, avrebbe consentito una distruzione di ricchezza di questa portata.
Ci dispiace essere immodesti, ma la nostra Associazione è una delle poche, se non l’unica, legittimata ad esprimersi ora su questo aspetto, senza correre il rischio di apparire strumentale e opportunista; solo noi e nostri membri, sia nelle assemblee della Banca MPS che in documenti e dibattiti pubblici, hanno espresso negli anni critiche puntuali e motivate sui tanti errori che venivano compiuti ai danni della Banca MPS e della Fondazione MPS, e che hanno portato all’attuale drammatica situazione, senza essere assolutamente ascoltati, ma anzi quasi dileggiati da improponibili personaggi, totalmente acquiescenti e conniventi al fallito “Sistema Siena”.
Purtroppo oggi gli spazi di manovra, e le speranze, di arginare i danni al territorio per il futuro sono veramente ridotti; ciò non ci impedisce però di chiedere una reazione forte della Città e dei cittadini, che, dopo l’ufficializzazione di questo fallimento, non dovrebbero avere più dubbi sulle evidenti responsabilità di questo disastro, che avrà pesanti ricadute sul sociale, sull’economia e su tutti gli altri aspetti della loro vita e del loro benessere. Dominando a fatica la rabbia e l’indignazione, riteniamo prioritario impegnarci per affermare un nuovo modo di fare politica, attento al bene comune e all’interesse generale, e su questo tema abbiamo già espresso la nostra disponibilità a confrontarci con chiunque, raccogliendo diversi consensi e tentativi di emulazione; alla luce degli ultimi eventi ribadiamo però ancora più forte la necessità di una completa ed immediata discontinuità e una precisa individuazione sia delle responsabilità che delle nuove metodologie per garantire alla Città il ritorno al “buongoverno” e a un futuro migliore.
Già nel prossimo Consiglio Comunale del 21 febbraio approfondiremo la nostra azione in questo senso; invitiamo i cittadini a partecipare, per dimostrare concretamente il loro interesse e il loro ritrovato senso civico.
Associazione Pietraserena