La siccità limita il passaggio e la sosta degli uccelli migratori. Catturate 44 specie diverse ai fini del monitoraggio, alcune per la prima volta
MONTEPULCIANO. Si è recentemente tenuta presso la Riserva Naturale Regionale del Lago di Montepulciano la campagna di inanellamento, coordinata dal Centro Ornitologico Toscano in collaborazione con Ispra e Regione Toscana, dedicata al monitoraggio della migrazione post-riproduttiva e della dinamica delle popolazioni di uccelli migratori e stanziali. I risultati, resi noti dagli organizzatori, evidenziano una situazione ambientale caratterizzata da una siccità ancora maggiore di quella osservata nel 2021. Tale condizione, sempre il Centro Ornitologico Toscano, potrebbe avere limitato fortemente il passaggio e la sosta degli uccelli migratori.
“Da parte del Comune di Montepulciano continua la collaborazione con il Centro Ornitologico Toscano e con tutti i soggetti coinvolti – commenta il Sindaco Michele Angiolini – nell’ospitare presso il Lago di Montepulciano le campagne di inanellamento realizzate con passione e assoluto rispetto verso i volatili.”
La campagna ha visto la partecipazione di 12 inanellatori in possesso dell’autorizzazione ISPRA alla cattura ed inanellamento scientifico, assieme ad altri collaboratori per un totale di circa 50 persone che hanno collaborato a vario titolo.
“Il Lago di Montepulciano è un luogo di sosta lungo le grandi rotte migratorie degli uccelli che, in quell’area, trovano condizioni ideali per riposarsi prima di riprendere il proprio viaggio – commenta Emiliano Migliorucci, assessore con delega al Lago di Montepulciano – caratteristiche che lo rendono un luogo ideale per queste attività di studio e di monitoraggio, rispetto alle quali forniamo la massima disponibilità, come Comune, tramite l’uso della foresteria, mentre il personale del Centro Visite, che ringrazio, ha dato il suo consueto appoggio operativo”.
In totale sono state catturate 44 specie diverse, alcune per la prima volta nella stazione e che portano a 59 il totale delle specie catturate nei quattro anni di indagine tenutesi fino ad ora. Escluso la rondine, sono in genere diminuiti i contingenti di transahariani sia nel numero che nelle specie, probabilmente – sempre secondo i coordinatori del progetto – a causa delle motivazioni climatiche sopra richiamate.