...e per le ripercussioni di quel che accadrà in Grecia e Gran Bretagna
di Red
SIENA. Giornata interlocutoria in Borsa Affari a Milano, in cui il titolo MPS non ha brillato, chiudendo una fase di riflessione con -0,53% a euro 0,336. D’altra parte per i fondi stranieri, di cui abbiamo già parlato, e i nuovi investitori italiani radunati intorno al fondo Clessidra (si parla di Cinven e degli inglesi Apax e Cvc), non c’è convenienza a comprare al rialzo, quindi benvenuto il raffreddamento di Fitch e la minaccia della nuova osservazione di Moody’s, che rallentano la speculazione dei privati. Il valore del titolo è ben sopra il limite del tracollo del covenant e certe urgenze sembrano ormai superate: Credit Suisse e Co sanno già che saranno remunerate per non aver staccato la spina al moribondo.
Certo che se il piano di ristrutturazione del debito fatto a quattro mani da Pieri e Vigni in Palazzo Sansedoni dovesse avere successo – considerato che vittima di questa situazione è stato anche il precedente Provveditore Parlangeli – il focus delle responsabilità della distruzione totale del valore di banca e fondazione per la città di Siena si sposterà sul cosidetto “Sistema Siena”. Se i tecnici sono in grado di salvare l’istituzione MPS, anche a costi sanguinosi per un territorio coccolato e ammaestrato da centinaia di milioni di euro in erogazioni, vorrà dire che sono stati i vari presidenti e sindaci che si sono succeduti ad aver effettuato scelte discutibili in questi sedici anni di Fondazione? Qualcuno ha proporre una diversa chiave di lettura?
Oggi i riflettori sono puntati su Atene e Londra. L’ormai annosa questione del salvataggio della Grecia dal default o se preferite, la gestione controllata del fallimento greco sta per arrivare alle battute finali. Come al solito alla cattiva politica serve il consenso e non si cura dell’interesse. Quello che si andrà a fare in ogni caso costerà ai cittadini ellenici molti più sacrifici e soldi di quanto sarebbe costato intervenire un anno fa: ma così la speculazione ha tratto maggiori guadagni sulle spalle di chi, in Grecia, non ha la possibilità di imboscare i quattrini all’estero.
L’Eba è in riunione: a Londra è in corso il meeting del Consiglio delle Autorità di Vigilanza e, forse stasera, avremo lumi sull’accettazione o meno del piano di rafforzamento capitale, proposto da MPS in alternativa alla bruta ricapitalizzazione da 3,267 miliardi di euro. Ieri nel corso di una audizione alla Commissione Finanze del Senato Mussari, presidente Abi, ha detto che “la liquidità fornita dalla Bce servirà alla banche italiane per pagare le obbligazioni che non si possono rinnovare e vanno rimborsate”. Si tace sul credito alle famiglie e alle imprese che, secondo Banca d’Italia, viene sempre più tagliato dagli istituti di credito. Gli affari sono affari.