Al rettorato l'evento intermedio di "Ipazia Ccm 2021"
SIENA. Si è svolto questa mattina l’evento intermedio sullo stato dell’arte del progetto a carattere nazionale “Ipazia Ccm 2021 – Strategie di prevenzione della violenza sulle donne e sui minori”, in programma dopo il lancio di presentazione a febbraio 2022, nella sede della Regione Toscana in Palazzo Strozzi Sacrati, a Firenze.
Capofila è la Asl Toscana sud est insieme a partner da tutta Italia: Istituto Superiore di Sanità, l’Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e il contrasto delle malattie della povertà, Fondazione Irccs Ca’ Granda ospedale maggiore policlinico di Milano e Aziende sanitarie locali del Friuli Occidentale, dell’Umbria 1, di Lecce e di Matera. L’incontro ha avuto luogo nell’aula Magna del Rettorato dell’Università degli Studi di Siena.
Spiega il rettore dell’Università di Siena, Roberto Di Pietra: “Il progetto Ipazia costituisce un’ulteriore conferma dell’impegno che l’Università di Siena ha assunto sui temi della prevenzione della violenza sulle donne e sui minori. La prevenzione passa per un cambiamento che è di tipo culturale. In questo senso il nostro Ateneo ha avviato nel 2022 un Master sul Codice Rosa allo scopo di offrire importanti approfondimenti per conoscere e intervenire sul fenomeno della violenza sulle donne e i minori proprio a partire dall’esperienza del Codice Rosa. Siamo orgogliosi di potere vantare questo percorso formativo all’interno della nostra offerta”.
Il progetto #IpaziaCcm2021 è coordinato dalla dottoressa Vittoria Doretti, direttrice Area Dipartimentale Promozione ed Etica della Salute della Sud est e responsabile della Rete regionale Codice Rosa. Finanziato dal Ministero della Salute, nell’ambito della linea 4 del Programma Ccm 2021 (Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie), nasce con l’obiettivo di rafforzare i servizi di assistenza e supporto a donne e minori vittime di violenza, attraverso la formazione di operatrici e operatori di area sanitaria e socio-sanitaria, con particolare riguardo agli effetti del Covid-19.
All’interno della cornice del formazione, tema principale su cui si basa il progetto in generale, quello della comunicazione è stato l’argomento su cui si è puntata l’attenzione e che ha orientato l’iniziativa di oggi, dedicata a illustrare lo stato di avanzamento e le azioni realizzate nell’ambito di Ipazia, da parte di ogni soggetto coinvolto. La giornata si è aperta con i saluti istituzionali e a seguire gli interventi, dei massimi rappresentanti di Regione Toscana, della Asl Toscana sud est, dell’Università di Siena e della dottoressa Cristina Tamburini per il Ministero della Salute. Dato l’interesse espresso dal mondo dell’istruzione, scuole superiori di Siena e della provincia, in presenza, e da tutte le regioni coinvolte, in collegamento, hanno partecipato, così come erano presenti molti studenti e studentesse universitarie che hanno inserito l’evento, nel quadro della tematica più generale, nel loro percorso di studio.
Contestualmente è stata siglata ufficialmente la convenzione tra Asl Toscana sud est e Università degli Studi di Siena, in particolare grazie alla collaborazione del team del professor Maurizio Masini del dipartimento di Scienze sociali politiche e cognitive, che sancisce la nascita della Comunità di pratica infermieristica: prima esperienza in Italia, la Comunità di pratica intende costruire una rete professionale dinamica attraverso la condivisione rapida di idee, progetti e criticità, per mezzo di una piattaforma specifica. È dedicata alle figure dell’infermiera e dell’infermiere che svolgono un ruolo centrale e allo stesso tempo trasversale nell’assistenza.
Dall’avvio del progetto è stato attivato un corso di formazione a distanza (FAD) che ha visto coinvolto personale sanitario e socio-sanitario di ogni regione e che si è concluso nello scorso dicembre per lasciare il posto a un’altra metodologia formativa questa volta in presenza, secondo la modalità operativa PBL (Problem Based Learning), con lo scopo di “formare i formatori” che a cascata andranno a realizzare corsi sul tema della violenza contro donne e minori, per una maggiore sensibilizzazione e conoscenza sui percorsi integrati ospedale-territorio.