"Nel futuro bilancio di Sigerico ci sono ottime prospettive per l'avvenire della città"
a cura di Augusto Mattioli
SIENA. Last but not least, anche il candidato a sindaco Massimo Castagnini ha risposto alle domande sulla sua candidatura. Proprio venerdì scorso, dopo la presentazione del bilancio di Sigerico, la società partecipata al 100% dal Comune di Siena, ha presentato le proprie dimissioni da presidente. Un segnale che pare indicare una buona sicurezza sulle proprie possibilità di successo. Del resto, con la spada di Damocle del conflitto d’interesse non c’erano molte alternative. Anche perché per la poltrona della partecipata è già pronto il successore. Ad appoggiarlo nella corsa verso Palazzo Pubblico ci sono quattro liste: GeneSi, SiAmoSiena, SienaDoc e Castagnini Sindaco.
Massimo Castagnini è nato nel 1947 a Siena, è stato capitano e priore dell’Onda, dirigente montepaschino, presidente di Sigerico Spa.
Qual è il motivo della sua candidatura a sindaco, che – nei fatti – viene letta come una rottura nel centrodestra?
“I tempi hanno un’importanza: la mia candidatura è precedente alla rottura. Quando Luigi De Mossi ha deciso di non ricandidarsi, gli spettava di indicare un nominativo e lui, pensando alla continuità e alla governabilità della città, ha fatto il mio nome. Con l’anno nuovo FdI-Fi-Lega sono diventati irremovibili sul fatto di volere una figura identitaria della destra senese, ma le settimane sono trascorse senza un’individuazione. Così siamo arrivati alla mia presentazione ai Mutilati durante la quale abbiamo teso la mano ai partiti di maggioranza, offrendo l’alternativa fra un’intesa o le primarie, istituto comunque previsto negli statuti di FdI”.
Mi pare che da parte delle liste che hanno sostenuto De Mossi – e che ora la sostengono – e dei partiti il giudizio sul lavoro del sindaco sia stato positivo. Perché allora non è stato candidato? Una domanda che si fanno in tanti.
“Tutta questa unanimità di giudizio, fatta eccezione per me e per chi mi sostiene oggi, purtroppo non la vedo. Ed è un errore affrettare il giudizio sul nostro sindaco. Per due dei suoi cinque anni a Palazzo civico ha dovuto sovrintendere una gestione straordinaria interamente improntata alla salute pubblica; ed è quindi chiaro che la sua azione programmatica oggi non abbia del tutto evidenza pubblica. Personalmente auspicavo il proseguimento della sua azione, ma è anche vero che Luigi De Mossi è un professionista di grande qualità, che ama l’attività forense e che è a capo di uno studio legale avvia,to che in questi ultimi anni non ha potuto svilupparsi quanto avrebbe dovuto. Quindi ora ritengo abbia fatto una scelta personale”.
C’è la possibilità ancora di un accordo con i partiti del centrodestra, che non hanno neanche risposto alla proposta di primarie lanciata alla presentazione?
“La loro scelta è ricaduta su un candidato che aveva già presentato un programma, costringendo tutti a un passo di lato alla ricerca di un compromesso. La visione che esprimono, al momento, non è neanche di pieno appoggio al lavoro della giunta uscente, stante le molte eccezioni che cominciano a emergere. Credo che ciascuno oramai intenda indirizzarsi verso l’esito della prima tornata elettorale”.
Chi secondo lei andrà al ballottaggio nel caso di mancata elezione al primo turno?
“Viste le forze in campo e come si stanno muovendo, direi che l’unica certezza è che un ballottaggio ci sarà. Mi auguro che, oltre a noi, ci sarà quella forza che meglio avrà rappresentato ai senesi in questa prima parte della campagna la sua proposta alternativa di governo per dare i migliori servizi oggi e perseguire un futuro di sviluppo negli anni a venire per i nostri giovani”.
Se non ci va lei chi sosterrete: anche liste diverse dal centro destra?
“Solo come eventualità, no? Beh, mi sono dichiarato civico anch’io, quindi libero nelle scelte e indipendente nei ragionamenti. Ho fatto lo sforzo di candidarmi per gratitudine verso la mia città e se dovremmo fare una scelta sarà pensando al bene della città”.
Nel corso della presentazione della sua candidatura a sindaco ha attaccato il Pd su Mps. Che giudizio dà dell’operato di Mussari alla guida della Fondazione e poi della Banca Mps con l’operazione Antonveneta?
“Ho scelto di non far mistero della mia amicizia per Mussari: al quale auguro salute e serenità. Tutte le cose che mi chiedete oggi sono ancora oggetto di procedimenti giudiziari non conclusi ed i cui esiti nel merito sono stati quanto mai differenti. In più, per chi ha un minimo di conoscenza di governo e vigilanza delle banche, è palese che fatti del genere sono la risultanza dell’azione di più soggetti in svariati periodi. Di qui la severità di giudizio nei confronti di una sinistra che deve farsi carico di aver avallato scelte sbagliate su una banca, la nostra Banca, che potrà rendersi ancora utile all’economia regionale o del centro Italia, ma non sarà ancora volano preminente dello sviluppo della città di Siena”
La società Sigerico, di cui lei è a capo, è partecipata al 100% dal Comune. In caso di una sua vittoria alle elezioni comunali, si prospetterebbe un conflitto d’interesse: come intende affrontarlo? Ha intenzione di lasciare anche prima delle elezioni?
“Ebbene, sì, l’ho fatto venerdì scorso, dopo essermi preso le mie responsabilità e aver presentato al Consiglio il bilancio di esercizio 2022. Vi invito a considerare e pubblicizzare il futuro bilancio di Sigerico, quando gli verrà data trasparenza. Ci sono ottime prospettive in esso per il futuro della città”.