Tra i protagonisti Paola Crema e Roberto Fallani
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di Paola Dei
Promosso da Padiglione Italia, curato da Vittorio Sgarbi, con la partecipazione di Michele Gremigni Presidente Ente CARIFI, Renato Gordini Segretario della Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron, Umberto Montano Direttore Bardini Contemporanea by MOPA, l’evento è stata inauguraoa il 13 luglio nella splendida cornice di “Villa Bardini”, gli ospiti si sono poi ritrovati sulla terrazza insieme al critico d’arte definito il “più discusso ed il più conosciuto” d’Italia per il vernissage. All’inaugurazione avvolta da un innato fascino e stile, accanto ad altre personalità dell’imprenditoria, della politica e della cultura, Regina Schrecker, ormai divenuta una firma Internazionale nel mondo della moda. A seguire l’inaugurazione al Museo pecci di Prato dove esponevano altri artisti. Fra i noni degli artisti presenti in Mostra Aurelio Amendola, Carlo Bertocci, Antonino Bova, Pasquale Celona, Folco Chiti Batelli, Paola Crema, Roberto Fallani, Mario Fani, Marco Fidolini, Andrea Granchi, Edoardo Gonnella, Giulio Greco, Marcello Guasti, Mauro Lovi, Guglielmo Malato, Martino Marangoni , Lucia Marcucci, Lisa Nocentini, Piero Mosti, Silvano Porcinai, Andrea Ponsi, Antonio Possenti, Giovanni Ragusa, Diego Salani, George Tatge, Stefano Tonelli.
Paola Crema, artista poliedrica che ha esposto nelle più importanti manifestazioni Internazionali, già nota al pubblico fiorentino e non solo per le sue opere esposte anche al Museo degli argenti di Palazzo Pitti, non ha deluso le aspettative dei suoi ammiratori con opere di grande suggestione nelle quali ella è capace di unire il linguaggio estetico, il pensiero religioso e gli archetipi ancestrali che divengono una metafora delle immagini mentalui e dello schema ideologco e metafisico che costituiscono i poli di riferimento di ogni società umana. Un mezzo privilegiato di analisi attraverso il quale Paola Crema sembra scavare nel profondo e far emergere immagini direttamente dall’inconscio mentre si materializzano nella materia cariche di simboli e significati. Una ricerca archeologica che sembra fiorire all’interno di antichi regni dove busti e teste divengono testimonianze concrete di qualcosa che diviene più di un segmento momentaneo della storia dell’arte, ma fuori dal tempo sintetizza attraverso tecniche miste, una realtà oggettiva e trascendente offrendo alla nostra esperienza di visitatori una mediazione fra mondo reale e mondo superumano.
Accanto a lei Roberto Fallani, altrettanto poliedrico, ideatore di lampade, poltrone e con sorprese future nell’ambito del risparmio energetico, pittore, scultore e architetto cerca di ritrovare il contatto fra natura e cultura in una società che ne ha perduto il senso ed il significato. Anch e lui immerso in una ricerca che va dal generale al particolare e che attraverso la raffigurazione suggerisce tipi ideali di vita mostrando anche i paradossi delle scelte sociali in maniera ironica seppur densa di dramma. Forme diverse da quelle convenzionali e intuizioni che sono in sintonia con un concetto di equlibrio che nulla ha a che vedere con la logica fredda ma si accorda piuttosto ad un intimo ordine logico dove la materia si unisce alla forma per stupire e far riflettere.