E per la poltronissima ancora dubbi tra Bassanini ed Amato
di Red
Ieri c’eravamo lasciati con la considerazione che a Franco Bassanini non conveniva lasciare le certezze della Cassa Depositi e Prestiti per tornare a Siena. Ma la “guerra” sotterranea in corso fra la componente ex comunista del PD, impersonata da Luigi Berlinguer – secondo numerose interpretazioni giornalistiche -, e quella ex-Margherita, coordinata da Alberto Monaci, che ha dovuto subire lo “sgarbo” del licenziamento di Antonio Vigni sta per produrre come via d’uscita la nomina dell’altro “garante” della pax senensis che accompagnò l’ascesa di Mussari: Giuliano Amato. Uno dei pensionati con l’assegno più alto in Italia, da oltre 360mila euro l’anno, ferie estive ad Ansedonia, ex ministro del Tesoro, ex Presidente del Consiglio, ex vicesegretario del Psi di Craxi. Ex deputato eletto nel collegio di Siena di cui nessuno ricorda qualche iniziativa per il bene della città. L’ennesima prova che l’Italia non è un paese per giovani. Dall’alto dei suoi 74 anni, si dice che sia affezionato a Siena e potrebbe venire per puro spirito di servizio. Secondo L’Inkiesta sarebbe il grimaldello con cui Ceccuzzi vorrebbe poi imporre Alessandro Piazzi dalla deputazione alla guida della Fondazione, in nome della discontinuità.
Il comunicato stampa della banca che conferma la nomina di Viola rilascia alla fine stringati riconoscimenti per l’ex DG Vigni in carica dal 2006. Naturalmente si sono ben guardati da comunicare l’entità della liquidazione milionaria che gli spetterà. Anzi, visto che la risoluzione contrattuale consensuale è datata appunto 12 gennaio 2012 fino alla pubblicazione dei dati di bilancio, che avverrà nell’estate del 2013, non se ne saprà nulla. Il tempo lenisce le ferite e disarma la rabbia degli uomini, poi si va nell’oblio. Se qualche solerte azionista non farà domande, se qualche consigliere comunale non farà pressione continua, è certo che come Vigni anche Mussari verrà liquidato col premio che tocca ai grandi manager.
Da morire dal ridere.